nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1470 | 75 | 10/09/2008 | Sebastiano Bonzio |
Assessora Mara Rumiz e p. c. Al Presidente del Consiglio comunale Renato Boraso |
23/09/2008 | 23/10/2008 | in Consiglio |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta in Consiglio comunale | 31-10-2008 | Leggi |
Venezia, 10 settembre 2008
nr. ordine 1470
n p.g. 75
All'Assessore Mara Rumiz
e per conoscenza
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo Consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Come intende operare l'Amministrazione per risolvere il grave problema delle occupazioni senza titolo aventi ricadute socialmente rilevanti?
Tipo di risposta richiesta: in Consiglio
Premesso che
la vigente Legge Regionale (n.10/96) sulle locazioni pubbliche ha ormai dodici anni e le variazioni della medesima normativa rispetto ai dettami della precedente regolamentazione (1990) erano molto parziali.
rappresenta un dato di fatto la vetustà della suddetta normativa e il fatto che da quasi un ventennio non vengono modificate le norme relative ai criteri di assegnazione delle case pubbliche, mentre in questo lasso di tempo la composizione sociale e il mercato dell’affitto sono completamente cambiati, essendo state introdotte nuove leggi nazionali e nuove metodiche di contratto (legge 431/98) che hanno contribuito a cambiare i soggetti sociali che chiedono una casa pubblica, il loro modo di vivere e di lavorare.
il mercato dell’affitto privato a Venezia (nella Città Storica ma ormai anche nella Terraferma mestrina) conserva i caratteri di una grande speculazione in danno delle categorie sociali più deboli ma che emargina ormai anche settori crescenti di ceto medio, favorendo l’esodo dalla Città Storica e disegnando un modello d’uso della città completamente in mano ai poteri forti della rendita parassitaria.
Considerato che
dall´ultima sanatoria regionale (1996) per le case ERP comunali come in quelle Ater, visto il lungo periodo intercorso, si sono accumulati centinaia di casi di "occupazioni senza titolo".
il dato assume ormai i caratteri di un fenomeno sociale di rilevante importanza alla luce del restringimento dell’offerta di edilizia residenziale pubblica e perché un conto era cercare di reperire soluzioni abitative attraverso il mercato immobiliare alla metà degli anni novanta, ben altro è invece rivolgersi oggi alla stessa offerta abitativa.
si tratta in larghissima parte, esclusi i pochi e macroscopici casi di superamento del reddito,
di nuclei famigliari subentrati nell’assegnazione con un grado parentale non idoneo o che avevano perduto, per motivi anagrafici, il diritto al subentro.
Atteso che
Le insufficienze delle vigente Legge Regionale sono eclatanti. Basti dire che un cittadino residente in Veneto non ha diritto al subentro nell’alloggio pubblico se ha accudito un parente prossimo per gravi questioni di salute. Se la stessa cosa avviene invece a qualche decina di chilometro di distanza (tra Verona e Mantova ad esempio) la Legge Regionale della Lombardia include questa specifica tipologia nelle possibilità di subentro.
Preso atto che
Le evidenti manchevolezze della Legge Regionale e la sua acclarata obsolescenza non possono costituire un alibi per un’applicazione semplicemente burocratica della normativa, anche perché i nuclei famigliari eventualmente privati dell’abitazione, che occupano spesso da più di un decennio, ritornerebbero immediatamente nel circuito di chi chiede (avendone i requisiti) una abitazione pubblica.
Tutto cio` premesso si chiede all'Assessore alle politiche della residenza
a) Di conoscere i dati aggiornati sul numero e le caratteristiche socio-reddittuali degli "occupanti senza titolo" che risiedono in alloggi comunali.
b) se questa Amministrazione voglia predisporre un piano di intervento sul fenomeno degli “occupanti senza titolo" che si trovano in alloggi ERP, per quanto di sua competenza.
c) se non si ritenga di sospendere, nelle more dell’intervento, le pratiche di sgombero di detti alloggi.
d) che l'Amministrazione comunale si faccia promotrice dell'istituzione e convocazione di una Conferenza di servizio sul tema in oggetto che preveda la partecipazione dei soggetti istituzionali compatenti e dei Sindacati degli Inquilini.
e) che si proceda, sulla scorta di quanto già avviene nei comuni lombardi, ad un’ulteriore distinzione fra "occupanti senza titolo" che risiedono in allogi Erp e quanti invece sono ospitati in alloggi di esclusiva proprietà comunale. Per questi ultimi, una volta verificata la consistenza reddittuale e la valenza sociale, si valuti la possibilità di procedere ad una "sanatoria" che potrebbe legittimamente essere esercitata direttamente dall' Amministrazione comunale e da intendersi come regolarizzazione dell’assegnazione o come modifica della forma contrattuale.
f) Che si attivino tutti gli strumenti idonei ad attenuare l’impatto sociale derivante da una applicazione semplicemente amministrativa delle norme di legge.
Sebastiano Bonzio
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