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Risposta - Interpellanza nr. d'ordine 1482

da Assessora Mara Rumiz

Venezia, 5 novembre 2008
n p.g. 2008/470520
 

Al Consigliere comunale Giorgio Reato


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della VII Commissione
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale

 

Oggetto: risposta all'interpellanza nr. d'ordine 1482 (Nr. di protocollo 77) inviata il 22-09-2008 con oggetto: Cambi di alloggio.

 

Con riferimento all'interpellanza n. 1482 del Consigliere Reato specifico quanto segue in ordine alla gestione della mobilità e delle domande di trasferimento all’interno del patrimonio residenziale pubblico:

E’ opportuno innanzitutto evidenziare che la gestione della mobilità e dei trasferimenti, per la varietà e la peculiarità delle motivazioni e delle richieste (riferibili, queste ultime, ad una quantità di variabili, quali la dimensione dell’alloggio, le sue caratteristiche di piano e di accessibilità, e soprattutto la zona richiesta) non è materia che si possa trattare in termini di Bandi generali, di punteggi, e di graduatorie.

Per questo motivo, dopo alcune deludenti esperienze, si sono abbandonate queste modalità di tipo sostanzialmente ‘burocratico’, a favore dell’adozione di criteri di fondati principalmente: - sulla valutazione della gravità della motivazione; - sulla data di presentazione della domanda; la presenza di motivazioni di tipo sociosanitario e di accessibilità dell’alloggio è la condizione che, di norma, definisce un grado di priorità elevato e che comporta l’adozione di un provvedimento ‘di emergenza’ (1).

La soluzione di queste ‘emergenze’, per mezzo di un’assegnazione (2) avviene – come è ovvio - sulla base della disponibilità di alloggi adeguati (per dimensioni e caratteristiche) che si determinano in una certa zona; ovviamente tale disponibilità non può prescindere dalle priorità rappresentate: - a) dal soddisfacimento delle posizioni di graduatoria; - b) dalla soluzione dei casi di emergenza (quali gli sfratti esecutivi con forza pubblica, in presenza di precisi impegni assunti con la proprietà).

E’ pur vero che, a rigor di logica, ad un trasferimento corrisponde una nuova disponibilità, ma purtroppo si tratta di disponibilità ‘differite’ nel tempo (differite a più lungo termine quando si tratta di alloggi con consistenti necessità manutentive), e dunque difficilmente conciliabili con la gestione delle emergenze.

Da tener presente inoltre che, in caso di alloggi Erp di proprietà dell’Ater, i tempi necessari alle ‘rimesse a reddito’ non sono in alcun modo preventivabili dall’Amministrazione, mentre in caso di alloggi Ater ‘non Erp’ si tratta di alloggi che non rientreranno più nelle disponibilità del Comune (assegnazioni a canone calmierato su Bandi Ater).

Da evidenziare, anche, che la maggior parte delle richieste di trasferimento (tutte quelle con problematiche di tipo socio-sanitario) passa attraverso colloqui finalizzati ad approfondire e a documentare le motivazioni della richiesta (certificazioni sanitarie, dell’USL, segnalazione di Servizi Sociali, ecc.).

Attualmente sono gli operatori attivi presso le Municipalità a svolgere questa funzione, precedentemente svolta dal solo ufficio Emergenze Sociali della Direzione Politiche della Residenza.

A partire dal 2007, in accordo con il Dipartimento del Welfare, il Servizio Anziani e Disabili della Direzione Politiche Sociali, e il Delegato del Sindaco per i problemi dell’Accessibilità, si è stabilito di selezionare, dal più ampio elenco delle richieste di trasferimento, le domande connotate da più nette problematiche di disabilità/accessibilità (3).
Al fine di valutare tali domande, incrociarle con le disponibilità di alloggi accessibili, e definire i criteri di priorità da assumere ai fini delle assegnazioni, si è formata una specifica unità di valutazione (con provvedimento del Direttore del Dipartimento del Welfare).
L’obiettivo di raggiungere una percentuale di trasferimenti e assegnazioni per emergenza determinata da problemi di accessibilità pari almeno al 10% del totale delle assegnazioni è stata ampiamente raggiunta sia lo scorso anno che quest’anno (4).

Un’altra modalità che rende possibili i trasferimenti sono i cosiddetti ‘cambi consensuali’, possibili quando si realizza un incrocio soddisfacente fra le esigenze di nuclei assegnatari diversi.
Poiché le potenzialità del meccanismo dei cambi consensuali è direttamente proporzionale alle possibilità di scambio delle informazioni, è in fase di test una sistema che consentirà agli interessati di verificare, nel sito web del comune, i possibili incroci fra le diverse esigenze di mobilità espresse dagli inquilini di alloggi pubblici.

Raggiunta, a nostro avviso, una soddisfacente gestione di questi segmenti della domanda di mobilità, rimane da migliorare la gestione della rimanente quota, che riguarda una gamma molto ampia di motivazioni: richieste di avvicinamento ai familiari (motivate o meno da problematiche di assistenza e di anzianità); di avvicinamento al posto di lavoro; problematiche sociosanitarie generiche; sovraffollamento; insoddisfacenti condizioni manutentive dell’alloggio, ecc.

Da un punto di vista puramente quantitativo il numero complessivo di domande di trasferimento (5) attualmente all’attenzione degli uffici sono all’incirca 430; 200 riguardano la città insulare, mentre 230 riguardano la terraferma veneziana.

Con riferimento a questo segmento di domanda, il numero di trasferimenti realizzati fra il 2007 e il 2008, sono stati complessivamente 106 (6).

Per una migliore gestione di questo segmento di domanda si ritiene essenziale la predisposizione, da parte di Venis, di un programma che consenta di:
- tenere costantemente aggiornato l’elenco delle richieste di trasferimento;
- selezionare e valutare le richieste per tipologie di domanda/per zona di origine della richiesta/per zona di destinazione della richiesta/per tipologia di alloggi richiesti ecc.
- rendere disponibili in rete una serie di informazioni riguardanti la gestione della mobilità;
- rendere più puntuale e immediato l’incrocio fra le domande di trasferimento da un lato e i dati sulle disponibilità e i programmi di rimessa a reddito degli alloggi da parte di Edilvenezia.

Non possiamo infine non sottolineare che, per la dimensione del problema, e soprattutto per l’entità e la complessità del lavoro necessario all’individuazione delle singole soluzioni, una gestione soddisfacente della mobilità richiederebbe una disponibilità di personale ben diversa da quella di cui attualmente gli Uffici della Direzione Politiche della Residenza dispongono.


* si veda specifica tabella allegata.


Allegati
 
Tabella Cambi Alloggio (doc - 23 kb)

 

Assessora Mara Rumiz

 
  1. Giorgio Reato
  2. Archivio atti
 
A cura della segreteria dell'Assessorato
Pubblicazione: 05-11-2008 ore 15:16
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