da Assessora Laura Fincato
Venezia, 6 ottobre 2005
n p.g. ........
Al Consigliere comunale Diego Turchetto
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 62 (Nr. di protocollo 52) inviata il 20-07-2005 con oggetto: Parco Marchesi a Campalto
In merito alla delibera citata nella Vostra interrogazione, che approva la Variante al Piano Regolatore Generale per l’area significativa di Campalto, si fa presente che la Direzione Centrale Ambiente e Sicurezza del territorio, competente per quanto riguarda inquinamento, rumore, rifiuti, aree verdi tramite i relativi servizi, non ha avuto nessuna richiesta di parere relativamente alla variante al PRG succitata.
Si fa presente inoltre che, la normativa vigente in materia di verde e nello specifico il “Regolamento Comunale di tutela e promozione del verde in città” (Delibera di C.C. n. 111 del 21 luglio 2003 al punto C9 dell’allegato C obbliga, nell’ipotesi di adozione di strumenti urbanistici o loro variazione, l’acquisizione del parere preventivo del Servizio Verde Pubblico solo nel caso di disposizioni relative alla realizzazione del verde, mentre il punto C 5, medesimo allegato e Regolamento, pone l’obbligo della preventiva approvazione da parte del Servizio Verde Pubblico solo nel caso di progetti specifici che interessano il Verde Pubblico. Quindi il Regolamento del verde assegna agli uffici della Direzione Ambiente una competenza esclusivamente sulle modalità di realizzazione del verde e non sulle scelte urbanistiche che devono contemplare una pluralità di esigenze.
Risulta perciò sicuramente contraddittorio che il Regolamento non contempli l’obbligo di acquisire un parere da parte dei citati uffici in merito a previsioni urbanistiche che incidono sul verde esistenze.
Ciò premesso ed entrando nel merito delle osservazioni relativa alla VPRG di Campalto si concorda sulle perplessità da Voi dimostrate e segnalate da numerosi cittadini ed Associazioni.
Il Parco di via Chiarin- Marchesi è stato costituito alla fine degli anni ’70 rivestendo una importante funzione di polmone verde per Campalto, sia per la sua estensione considerevole sia per il numero di alberi e piante presenti.
Nel ‘87 è stato potenziato con un ulteriore impianto di alberi, anche perché doveva entrare nel complesso del “Bosco di Mestre” essendo una zona di raccordo tra il Parco di S.Giuliano, la gronda lagunare e le aree del Bosco.
La superficie complessiva e di circa 4,6 ha ed ha un’area con sesto d’impianto a bosco di circa 2 ha contenente approssimativamente 600 alberi e 600 cespugli di età media di 28 anni.
Il bosco è quello tipico di pianura costituito da Querce (Quercus robur; ; Q. pubescens; Q.), Carpini (Carpinus betulus), Tigli (Tilia spp.) e Frassini (Fraxinus spp.).
Si sottolinea che area boscata, solo da ora in avanti, comincia a dare all’ambiente circostante i vantaggi della presenza di una vegetazione “matura” cioè: assorbimento CO2 e sostanze inquinanti; adsorbimento polveri e particellato; mitigazione climatica; valenza ecologica-paesaggistica e ricovero fauna selvatica. Per ottenere lo stesso risultato, una volta distrutto totalmente questo polmone verde, dovrebbero passare almeno altri 30 anni, ammesso che si trovi un’altra collocazione per un Parco di uguali dimensioni ed importanza. Senza contare del danno strettamente economico che la realizzazione di edifici al posto degli alberi porterà al patrimonio comunale (1000€ per albero, solo per l’area a bosco ammonterebbe a 600.000€).
In particolare andrebbe valorizzata e non ridimensionata l’importanza che il Parco Chiarin- Marchesi riveste in un territorio urbano quale quello di Campalto che, ricordiamo si affaccia sulla Laguna di Venezia e ha sempre rappresentato un importante snodo di relazione terra e acqua, ma negli ultimi 50 anni è stato decisamente stravolto in vari modi. Prima utilizzato come discarica a servizio dell’industria chimica di Porto Marghera che ha lasciato in dote agli abitanti di Campalto uno dei siti più pericolosi di tutto l’alto adriatico in quanto ad emissioni di radioattività. Poi il bombardamento elettromagnetico causato dalle antenne trasmittenti i programmi radio della RAI, e ancora le polveri emesse da un impianto di riciclaggio del vetro, il traffico pesante e non di via Orlanda.
Considerata questa recente storia di degrado ambientale, le attese della popolazione da questo progetto urbanistico sono sicuramente altissime. Una prima lettura degli atti dimostra che l’obiettivo di reperire aree edificabili è stato preminente, nonostante l’andamento della domanda di nuova residenza a Campalto non sia tra i più alti.
Si osserva in particolare che, la sovrapposizione di zone residenziali a zone che il Piano Regolatore vigente individua come verde attrezzato, parcheggio e/o verde attrezzato, sport e su aree in prevalenza pubbliche sulle quali sono state investite considerevoli risorse economiche in strutture, piantumazione di alberi, sembra essere una perdita netta in standards a verde, senza alcuna ricompensa in termini qualitativi (resterebbe una strada-piazza) e quantitativi (il verde di progetto sarebbe proporzionalmente irrilevante rispetto alle attuali dotazioni). Sicuramente un ridimensionamento del carico edilizio che insiste nella zona interessata attualmente dal Parco Chiarin - Marchesi gioverebbe a tutto il territorio.
Vengono particolarmente apprezzate invece, le procedure sperimentali che introducono criteri costruttivi riconducibili alla bioedilizia che tuttavia premesse le difficoltà attraversate dal territorio in questione, sembrano non compensare la perdita netta del verde a favore del carico edilizio.
Assessora Laura Fincato
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