nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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986 | 145 | 01/06/2007 | Giuseppe Caccia |
05/06/2007 |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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esito | 23-11-2007 | Leggi |
Venezia, 1 giugno 2007
nr. ordine 986
n p.g. 145
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: “PER UNA TESORERIA DISARMATA”
Premesso che il Comune di Venezia afferma e sostiene la promozione di una cultura di pace, anche attraverso l’adesione - tramite il Centro Pace - alla campagna “ControlArms” che propone la stipula di un “trattato internazionale sul commercio delle armi” ;
che, nel caso dell’Italia – paese che svolge un ruolo significativo nella produzione e nel commercio di armi da guerre – e di fronte alla proliferazione di conflitti armati in tutto il Pianeta, si rende sempre più necessaria un’effettiva e rigorosa applicazione della Legge 185/90 sull’esportazione di sistemi d’arma ad uso militare, legge che prevede il divieto ad esportazioni etrasferimenti di armi “verso i Paesi in stato di conflitto armato”, “verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell'articolo 11 della Costituzione”, “verso i Paesi nei cui confronti sia stato dichiarato l'embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte delle Nazioni Unite o dell'Unione Europea (UE)”, “verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell'UE o del Consiglio d'Europa" e “verso i Paesi che, ricevendo dall'Italia aiuti ai sensi della legge 26 febbraio 1987, n. 49, destinano al proprio bilancio militare risorse eccedenti le esigenze di difesa del paese”;
che, visto il peso crescente e i micidiali effetti di questo settore del mercato armiero, si ritiene necessario pervenire al più presto nel nostro Paese ad una legislazione rigorosa riguardo all'esportazione delle “armi leggere” ad uso non militare, sino ad oggi escluse dai poteri di controllo e regolamentazione della legge 185/90;
che gli Istituti di Credito italiani svolgono un ruolo determinante sia nel finanziamento delle industrie produttrici di armi, sia nella fornitura di servizi (come domiciliazione di incassi, anticipazioni di pagamenti, transazioni e conversioni di valuta) in appoggio al commercio delle armi, servizi dai quali ricavano specifici “compensi di intermediazione” come riportato annualmente dalla Relazione depositata dalla Presidenza del Consiglio ai sensi della Legge 185/90;
constatato che in risposta ad una specifica Campagna di pressione promossa da alcuni anni da tre riviste del mondo pacifista e missionario (Mosaico di Pace , Missione Oggi e Nigrizia) già diversi Istituti di Credito italiani hanno deciso di inserire tra i criteri di “responsabilità sociale e di impresa” la cessazione di ogni finanziamento alle aziende produttrici di armi e dei servizi d'appoggio al commercio delle medesime;
che diversi Enti locali nella scelta della Tesoreria e degli sponsor e nella concessione di patrocini e contributi hanno già predisposto regolamenti per la loro disciplina e gestione in base a principi etici e a norme internazionali per il rispetto dei diritti umani; con l’introduzione di condizioni previste per l’ammissione ai bandi per gli appalti, nei capitolati e nei contratti per le concessioni, alle quali devono ottemperare tutte le imprese e gli istituti di credito, comprese le società controllate o a loro collegate, le loro partecipazioni anche di minoranza, gli appaltanti e i subappaltanti, i fornitori, i concessionari e i distributori, comunque inseriti nella struttura produttiva e commerciale, e compresi quegli Istituti di Credito che continuano a fornire finanziamenti e servizi alla produzione e al commercio delle armi;
visto, infine, che con il recente processo di fusione avvenuto tra Istituto San Paolo e Banca Intesa, la Cassa di Risparmio di Venezia – banca titolare dei servizi di tesoreria del Comune di Venezia – si ritrova ad essere parte del Gruppo bancario che più di ogni altro risulta coinvolto nella fornitura di servizi finanziari alle industrie italiane produttrici di armi e in appoggio all’esportazione di armi italiane nel mondo;
IMPEGNA
1. l’Amministrazione Comunale a subordinare la concessione dei servizi di tesoreria al rispetto di norme etiche nel quadro dei principi definiti dalla Risoluzione n. 16 del 2003 delle Nazioni Unite: rispetto del diritto alle pari opportunità, alla sicurezza e alla salute delle persone, dei diritti dei lavoratori, degli assetti istituzionali, della tutela dei consumatori, degli obblighi riguardanti la protezione dell’ambiente;
2. la Giunta Comunale a subordinare le collaborazioni con enti di rilievo economico al rispetto di principi di natura etica, prevedendo precise e vincolanti normative a cui gli enti economici e privati debbano attenersi per poter accedere ai bandi, agli appalti e ad ogni altra ipotesi di collaborazione; e che tali criteri siano valutati dall’Amministrazione Comunale, dotandosi di un Comitato Etico o,nelle more della sua costituzione e del relativo regolamento, verificando da parte degli uffici competenti, i seguenti requisiti per gli Istituti di Credito che intendono concorrere alla assegnazione degli incarichi di tesoreria:
• dichiarazione di non concessione di qualsivoglia agevolazione nel trattamento creditizio e finanziario ad imprese comunque connesse con la produzione ed esportazione di armamenti(ivi incluse quelle che producono sistemi elettronici di avvistamento e sorveglianza e armi basate su sostanze chimiche, biologiche e nucleari) in violazione della legge 185/90;
• dichiarazione di non concessione di ogni forma di credito di finanziamento diretto o indiretto ad imprese comunque connesse con la produzione ed esportazione di armamenti (ivi incluse quelle che producono sistemi elettronici di avvistamento e sorveglianza e armi basate su sostanze chimiche, biologiche e nucleari) in violazione della legge 185/90;
• dichiarazione di non esistenza di loro rapporti di partecipazione diretta (azionaria o in altra forma, ivi inclusi depositi di azioni e altri titoli di fideiussione sugli stessi) alle attività di imprese comunque connesse con la produzione ed esportazione di armamenti (ivi incluse quelle che producono sistemi elettronici di avvistamento e sorveglianza e armi basate su sostanze chimiche, biologiche e nucleari) in violazione della legge 185/90;
• dichiarazione di non esistenza di accordi, forme consortili e altri tipi di collaborazione con altri Istituti o gruppi bancari che a loro volta potrebbero ricadere nei casi previsti dai criteri precedenti. In questa dichiarazione dovranno essere incluse le eventuali partecipazioni a collocazioni all’estero di titoli comunque collegati ad imprese comunque connesse con la produzione ed esportazione di armamenti (ivi incluse quelle che producono sistemi elettronici di avvistamento e sorveglianza e armi basate su sostanze chimiche, biologiche e nucleari) in violazione della legge 185/90;
• dichiarazione di requisiti relativa alla eventuale adozione di codici di comportamento ed etici comunque rilevanti nei confronti della produzione e commercializzazione ed esportazione di armamenti (ivi incluse quelle che producono sistemi elettronici di avvistamento e sorveglianza e armi basate su sostanze chimiche, biologiche e nucleari) in violazione della legge 185/90;
3. a procedere, altresì, alla definizione di un Regolamento, come già avviene in altre istituzioni locali, che garantisca il possesso dei requisiti di responsabilità sociale ed ambientale nella scelta degli sponsor per gli eventi sociali, culturali, sportivi e quant’altro, realizzati su iniziativa diretta dell’Amministrazione o da soggetti terzi ad essa collegati.
Giuseppe Caccia
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