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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Mozione nr. d'ordine 708

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
708 15 31/01/2007 Sebastiano Bonzio
 
Maurizio Baratello
Giampietro Capogrosso
Ezio Oliboni
Giuseppe Caccia
Giovanni Azzoni
Danilo Corrà
Vittorio Pepe
01/02/2007

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
esito30-01-2007Leggi

 

Venezia, 31 gennaio 2007
nr. ordine 708
n p.g. 15
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


 

Oggetto: Quartiere Cita di Marghera

 


Premesso che

Fin dall’accordo sottoscritto dal Sindaco Massimo Cacciari nel 1997 il Comune di Venezia si è impegnato a favorire il superamento concordato del lunghissimo contenzioso tra INPDAP e gli inquilini in merito alla gestione e all’amministrazione dei servizi accessori di centinaia di alloggi nel quartiere Cita di Marghera, contenzioso che ha provocato nel tempo morosità non ancora definite.
Nell’aprile del 2002, per giungere finalmente ad una soluzione positiva e soprattutto equa – rispetto alle spropositate spese sostenute dagli inquilini o ad essi imputate - della controversia, veniva sottoscritto in questo senso un ulteriore accordo fra il Comitato di quartiere CITA, l’INPDAP e il Comune di Venezia.
La validità degli accordi sottoscritti nel 1997 e nell’Aprile del 2002 non è mai stata smentita dall’Amministrazione ed, anzi, è stata ribadita dal Consiglio comunale di Venezia con una mozione votata il 15/11/2005.
Ciò nonostante e benché l’INPDAP abbia più volte confermato (nei tavoli istituzionali a cui ha partecipato ed anche attraverso delibera del suo CDA che ha recepito l’accordo dell’Aprile del 2002) che le tesi sostenute dagli inquilini hanno presupposti reali, sono falliti i tentativi di trattativa promossi dalla Prefettura e dal Comune a causa della rigidità della posizione dell’INPDAP giustificata dallo stesso con il quadro normativo che impedirebbe di dare soluzioni più rispondenti alla dimensione reale del problema.
È riconosciuta, quindi, proprio dall’INPDAP la necessità di un riferimento normativo che consenta la risoluzione di una tra le più complesse emergenze abitative della terraferma veneziana: ad oggi, presso il quartiere Cita, sono attivi decine di sfratti esecutivi e restano aperti i contenziosi - relativi alla gestione e all’amministrazione dei servizi accessori di molti alloggi.

Considerato che

la mancata risoluzione ha già prodotto e continua a produrre un ingiusto accollo sugli inquilini di oneri accessori al canone di locazione conclamatamente incongrui e mai giustificati; che in decine di casi l’irrisolto contenzioso rischia di ricadere come costo sociale, sull’Ammistrazione comunale stessa che dovrà assicurare assistenza a quegli inquilini che non potranno né acquistare, né saranno in grado di rinnovare i contratti di locazione - prospettiva inaccettabile soprattutto se inserita nel quadro del forte disagio abitativo nel quale versa il Comune di Venezia -.

È necessario che l’impegno fin qui profuso dall’Amministrazione comunale prosegua per addivenire ad una soluzione politica di questa annosa e controversa vicenda, togliendo alibi a quella che, per decenni, è stata una gestione fallimentare della Cosa Pubblica e restituendo dignità, diritti e giustizia ad un’intera comunità.

tutto ciò premesso e considerato si invita il Sindaco e la Giunta a interloquire con il nuovo Governo nazionale:

affinché i Ministeri della Solidarietà Sociale, dell’Economia e delle Finanze e delle Infrastrutture intervengano sull’INPDAP e sull’attuale normativa per pervenire ad una soluzione transitiva sulla base dei dettami dell’art. 43 comma 12 e 13 della legge 388/2000 e, soprattutto, degli accordi sottoscritti nel 2002 senza oneri per l’Amministrazione comunale, considerato che per equità debbano essere riviste anche le passate transazioni;


affinché venga rinviata l’apertura del procedimento di messa in asta degli alloggi sui quali non si sia ancora addivenuti ad una soluzione mediata equa e rispettosa dei diritti degli inquilini; sugli stessi presupposti e su richiesta dell’inquilino, sia rinviata la data del rogito per gli alloggi optati.

 

Sebastiano Bonzio

Maurizio Baratello
Giampietro Capogrosso
Ezio Oliboni
Giuseppe Caccia
Giovanni Azzoni
Danilo Corrà
Vittorio Pepe

 
 
Pubblicata il 31-01-2007 ore 00:00
Ultima modifica 31-01-2007
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