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Partito Democratico - Mozione nr. d'ordine 703

Logo Partito Democratico Claudio Borghello
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
703 14 30/01/2007 Claudio Borghello
 
Maurizio Baratello
Giuseppe Caccia
Fabio Toffanin
Ezio Oliboni
Diego Turchetto
Augusto Pepe
30/01/2007

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
esito29-01-2007Leggi

 

Venezia, 30 gennaio 2007
nr. ordine 703
n p.g. 14
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


e per conoscenza

Ai Presidenti delle Municipalità

 

Oggetto: Una politica della residenza per il diritto all'abitare

 

Richiamato il diritto all’abitazione come diritto umano fondamentale riconosciuto dalle Nazioni Unite con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata nel 1948, che afferma nel suo articolo 25 primo comma: “Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione al vestiario, all'abitazione e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia e in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà”; e con il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, stipulato nel 1966, che all'articolo 11 primo comma recita: "Gli Stati parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo ad un livello di vita adeguato per sè e per la propria famiglia, che includa un'alimentazione, un vestiario ed un alloggio adeguati, nonchè al miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita”;
considerato che in Città vi è una significativa contrazione del numero dei residenti, dovuta a fattori diversi, e in particolare in Centro storico derivanti soprattutto dalla crescita del fenomeno turistico e agli interessi economici ad esso collegati;

considerato che l’impetuosa lievitazione dei prezzi di acquisto e di affitto del mercato immobiliare ha prodotto in tutto il territorio comunale crescenti difficoltà per singoli e nuclei familiari, non solo a basso reddito ma anche per quelli un tempo definibili come “ceto medio”;

considerato, inoltre, che tale situazione è testimoniata dalla crescita, in termini assoluti e relativi, del numero di sfratti esecutivi per morosità e delle richieste di interventi assistenziali da parte dell’Amministrazione comunale e dalla difficoltà per i giovani, in particolare quelli con un rapporto di lavoro precario, di accedere al mercato immobiliare e confermata dalla ricerca, da parte di un numero crescente di singoli e nuclei familiari, di soluzioni abitative all’esterno del nostro Comune, in misura tale che la riduzione del numero di residenti nel Centro storico non ha coinciso con un pari aumento dei residenti in Terraferma;

ritenuto che alla situazione di disagio abitativo sopra delineata sia necessario rispondere con una complessiva politica della residenza e dei servizi, articolata in azioni complesse di intervento urbanistico, sociale e di governo del mercato, con l’obiettivo di attuare – nel quadro di adeguate riforme del sistema legislativo nazionale e regionale - un vero e proprio “patto d’interesse” con tutti i soggetti cittadini interessati;

ritenuto che sia perciò necessario intervenire sul mercato della residenza, in continua evoluzione, attraverso politiche di medio periodo finalizzate al contenimento dei canoni d’affitto, assestando l’offerta complessiva di alloggi per un arco temporale tale da garantire l’inversione dell’attuale tendenza dei prezzi;

ritenuto, infine, che la politica di gestione dell’Edilizia Residenziale Pubblica debba essere improntata a criteri di massima trasparenza e attualizzata al presente contesto di mercato, evitando disparità di trattamento dei cittadini, tale da conferire una posizione di privilegio a talune categorie di assegnatari;

IL CONSIGLIO COMUNALE

si impegna, attraverso la competente Commissione permanente, a predisporre entro 120 giorni - ai sensi dell’art. 38 del vigente Statuto della Regione Veneto - un Progetto di Legge regionale di riforma dell’attuale L.R. n. 10 del 1996, che abbia le caratteristiche di una Legge quadro per il diritto alla casa, adeguata alle trasformazioni sociali e di mercato intervenute nell’ultimo decennio, che preveda un riconoscimento del ruolo e dell’autonomia dei Comuni, in particolare quelli a maggior tensione abitativa, coinvolgendo i Consigli comunali degli altri capoluoghi veneti;

impegna IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE a:

1) garantire – a partire dalla proposta di Bilancio di previsione per il 2007 – risorse finanziarie adeguate a fronteggiare le situazioni di emergenza sociale abitativa, integrando a tal fine gli interventi dell’insieme dei servizi del Welfare comunale, e continuando ad assicurare il passaggio “da casa a casa” per le persone colpite da sfratto esecutivo, con soluzioni, quali la convenzione stipulata con le associazione dei proprietari e degli inquilini ai fini dell’assistenza abitativa, che meno incidano sulle graduatorie di assegnazione di alloggi ERP anche con l’individuazione di offerte del mercato e con risposta al maggior numero possibile degli aventi diritto al contributo all’affitto;
2) garantire che le risorse finanziarie derivanti dall’alienazione di beni immobili dell’Amministrazione comunale consentano investimenti che comportino l’incremento del patrimonio abitativo pubblico;
3) garantire le risorse finanziarie e i percorsi procedimentali per l’attuazione dei Contratti di quartiere in essere e la realizzazione del Piano comunale di “social housing” (1400 alloggi) da considerare come priorità e da completare attraverso progetti partecipati, con attenzione alla presenza di un “mix” di tipologie abitative (ERP, a canone calmierato e a prezzo di mercato) e di servizi alla residenza nelle diverse aree interessate;
4) garantire l’assegnazione degli alloggi pubblici sulla base di criteri di equità sociale, tenendo anche conto delle problematiche legate alle barriere architettoniche per le persone con disabilità proponendo la revisione dei sistemi di compilazione delle graduatorie di assegnazione degli alloggi, così come attualizzando i meccanismi di calcolo dei canoni d’affitto;
5) predisporre e realizzare progetti innovativi indirizzati all’incremento della residenzialità studentesca, all’insediamento di giovani coppie in centro storico e alla risposta al bisogno abitativo di giovani cittadini, dei precari e dei non garantiti, valorizzando anche esperienze di accordi per autorecupero finanziario e di animazione sociale e di comunità;
6) intervenire nei confronti del sistema bancario locale al fine di assicurare l’accesso al credito per la stipula di mutui per l’acquisto della prima casa a giovani singoli, nuclei familiari e lavoratori con abbattimento dei conseguenti oneri finanziari;
7) costituire un Tavolo permanente di programmazione delle politiche della residenza con la presenza dei soggetti detentori di grandi patrimoni immobiliari, nel Centro storico in particolare, quali ad esempio l’ATER, le Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficenza, le Fondazioni e la Curia Patriarcale;
8) discutere e attuare le misure sopra indicate con il più ampio coinvolgimento, oltre che dei soggetti sopra citati, delle associazioni della proprietà e degli inquilini in tutte le loro forme, operando sugli interessi reciproci e attraverso il metodo della partecipazione e concertazione attivando la Consulta della Casa;
9) provvedere ad adeguate verifiche a che siano mantenute le condizioni per cui sono stati assegnati contributi di legge speciale e proseguire nell’attività di controllo del possesso dei requisiti per l’assegnazione di alloggio ERP e di contributo all’affitto attraverso intese con la G.d.F. e l’Agenzie per le Entrate dello Stato.

 

Claudio Borghello

Maurizio Baratello
Giuseppe Caccia
Fabio Toffanin
Ezio Oliboni
Diego Turchetto
Augusto Pepe

 
 
Pubblicata il 30-01-2007 ore 00:00
Ultima modifica 30-01-2007
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