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Partito Democratico - Mozione nr. d'ordine 689

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
689 9 22/01/2007 Franco Conte
 
Vittorio Pepe
Giovanni Salviato
23/01/2007

 

 

Venezia, 22 gennaio 2007
nr. ordine 689
n p.g. 9
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


 

Oggetto: Produzione di energia elettrica a Marghera - nessuna nuova fonte di emissione di polveri PM10 e Micropolveri - ridurre drasticamente emissione di CO2 e di NOx

 

Richiamato che le centrali turbogas a metano funzionanti a ciclo combinato:
- hanno uno stadio con turbina gas e un secondo stadio dove una seconda turbina viene alimentata col vapore prodotto da una caldaia che sfrutta il calore del gas combusto in uscita dalla prima turbina a gas,
- il vapore in uscita dalla seconda turbina contiene un’entalpia (energia sottoforma di calore e pressione) che può essere impiegata (cogenerazione) per scopi industriali o civili (teleriscaldamento),
- il vantaggio dei turbogas di ultima generazione (a ciclo combinato) è rappresentato dalla efficienza (il rendimento in virtù dei due stadi a gas e vapore in sequenza è di circa il 55 percento – ogni 100 Watt in ingresso della potenza,energia potenziale contenuta nel combustibile usato, 55 diventano potenza elettrica- mentre negli impianti tradizionali il rendimento è dell’ordine del 35-38 per cento) ,
- hanno un miglior fattore di utilizzazione del combustibile con conseguente diminuzione (ovviamente a parita’ di potenza dell’impianto) di emissioni di CO2 (anidride carbonica –effetto serra-protocollo di Kyoto) e di NOX (Ossidi di Azoto),
- utilizzando gas naturale i prodotti della combustione (emissioni) contengono in quantità trascurabile ossidi di zolfo per l’assenza di zolfo nel combustibile che invece è presente nei vari combustibili solidi (olio combustibile, gasolio….).

Considerato che la sostituzione di una centrale vecchia con una centrale nuova a turbogas dovrebbe considerare i seguenti aspetti:
· la potenza deve essere sostanzialmente la stessa, altrimenti i vantaggi sulle emissioni legati all’impiego del gas naturale verrebbero ridotti o addirittura vanificati per potenze via via superiori a quella originaria,
· il ciclo di vita di una centrale è dell’ordine di 30/40 anni per cui si deve tenere conto della sua reale necessità per tutto questo periodo e essere disposti ad accettare una sorgente inquinante per tutto questo tempo,
· sulla base di studi recenti le minori emissioni (sempre a parità di potenza) di CO2 (anidride carbonica), NOx (ossidi di azoto), SOx( ossidi si zolfo) grazie al combustibile impiegato (gas anziché olio o gasolio) hanno come contropartita la formazione di notevole quantità di polveri cosiddette fini (PM2,5) e ultrafini (PM0,1) ( chiamate anche nanopolveri) in notevoli quantità e la cui tossicità è dovuta alle piccole dimensioni che a differenza della PM10 (già assai nocive) non sono trattenute nell’apparato respiratorio ma passano attraverso i polmoni direttamente nel sangue raggiungendo e danneggiando rapidamente tutti i tessuti interni di ogni organo cominciando dello stesso sistema circolatorio a carico del quale si manifestano i primi danni.
Richiamato altresì che nell’ambito del Petrolchimico di Mantova la chiusura di parte dell’attività chimica si è accompagnata alla costruzione di una centrale a Turbogas dove non sono stati considerati nessuno di questi tre aspetti infatti:
· la potenza del vecchio impianto era di circa 60 MWe (che non è stato dimesso ma rimane in funzione come riserva calda; cioè è pronto a partire in qualsiasi momento se necessario( per chi?) ,
· l’impianto turbogas ha una potenza di 800 Mwe (circa 12 volte superiore a quello che doveva sostituire) quindi è del tutto evidente che la maggior parte di energia elettrica é prodotta per essere venduta,
· la motivazione del fabbisogno per la Polimeri Europa non tiene conto che la produzione chimica potrebbe cessare nei prossimi anni e la centrale rimanere operativa per altri 30/40 anni almeno!
· nella Valutazione di Impatto Ambientale non vi è alcuna traccia delle ricadute sanitarie delle polveri fini e ultrafini che quindi secondo Eni non esisterebbero!!!!. A dispetto di quanto la ricerca scientifica degli ultimi 6/7 anni ha già dimostrato.

si impegna il Sindaco

a tenere conto dei seguenti aspetti come condizioni pregiudiziali se la centrale è da farsi:
- dovranno essere valutati tutti gli elementi di inquinamento, compreso le nanopolveri,
per assicurare una significativa riduzione, almeno del 50 %, rispetto agli attuali livelli di ogni emissione inquinante;
- i notevoli utili che offre oggi la produzione di energia elettrica dovrebbero andare a vantaggio della collettività ( compartecipazione del Comune alla società che produrrà energia elettrica centrale e proprietà esclusiva all’atto della dismissione dell’impianto chimico) in considerazione del fatto che la popolazione veneziana subisce gli effetti negativi dell’ inquinamento prodotto.

 

Franco Conte

Vittorio Pepe
Giovanni Salviato

 
  1. Franco Conte
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Pubblicata il 22-01-2007 ore 00:00
Ultima modifica 22-01-2007
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