nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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441 | 100 | 08/06/2006 | Michele Zuin Cesare Campa Antonio Cavaliere Renato Boraso Saverio Centenaro Alberto Mazzonetto Raffaele Speranzon Alfonso Saetta |
08/06/2006 |
Venezia, 8 giugno 2006
nr. ordine 441
n p.g. 100
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: PER VENEZIA: Le opere per la difesa di Venezia dalle acque alte vanno completate
La Casa delle Libertà all’unanimità, avendo preso atto della volontà, da parte del Sindaco e della maggioranza , di escludere i rappresentanti di tutta la città da un confronto reale e argomentato sul problema della salvaguardia di Venezia e della laguna, concordemente e nel rispetto dell’articolazione delle argomentazioni di ciascuna delle sue componenti
PREMESSO CHE:
Venezia e la sua laguna sono patrimonio del mondo;
In questi ultimi decenni, a causa dell’abbassamento relativo del suolo rispetto al mare, si sono molto accresciute le condizioni di danno e disagio cui gli abitati lagunari sono esposti, poiché soggetti ad allagamenti sempre più frequenti ed intensi;
Le possibilità di un evento catastrofico di acqua alta si sono molto accresciute;
Le opere di difesa di Venezia sono attese da chi vi vive e lavora, da tutti gli italiani che vi hanno contribuito e dall’opinione pubblica internazionale che ha a cuore Venezia come simbolo irraggiungibile della storia e della cultura dell’umanità;
Il via al Mose è stato dato dopo molti anni di ingenti finanziamenti da parte dello Stato e di rilevantissimi interventi “di sistema” da parte di tutti i soggetti coinvolti, destinati sia al recupero ambientale, sia al disinquinamento, sia al restauro edilizio e monumentale, sia al consolidamento e rialzo di rive e fondamenta, sia allo sviluppo socioeconomico, così come prevedeva la Legge speciale;
La procedura di approvazione del progetto ha seguito un lungo itinerario democratico di valutazione e approvazione;
Dopo decenni di dibattiti, di studi, di progetti, di verifiche, il Comitato di indirizzo, coordinamento e controllo ex legge 798/84, nell’aprile del 2003 ha finalmente deciso di procedere con l’attuazione del sistema denominato Mose, per decisione dell’allora Governo della Casa delle Libertà, ma anche con l’accordo del Comune di Venezia, retto da un’amministrazione di centro-sinistra;
Anche autorevoli esponenti di questo stesso Governo avvallarono quest’opera, fra cui l’attuale Presidente del Consiglio, Romano Prodi;
Esiste una continuità di responsabilità nell’azione amministrativa;
Il contratto in essere con lo Stato definisce chiaramente flussi finanziari, tempi di realizzazione e stati di avanzamento delle opere, fra loro strettamente interconnessi;
Il contratto con lo Stato prevede l’esborso di elevate penali nel caso di recessione dall’impegno preso;
Le opere sono state avviate, sono state puntualmente finanziate e sono procedute così come il programma concordato prevedeva;
Sono stati già finanziati 1.580 milioni di euro, vale a dire quasi il 40 per cento di quanto necessario alla realizzazione definitiva dell’opera di difesa, di cui 1.000 già spesi;
Il rischio delle conseguenze di un abbandono o di un rallentamento dei cantieri avrebbe una ripercussione immediata sulla qualità del territorio e dell’ecosistema lagunare, oltre che un costo pesantissimo per tutta la collettività italiana;
Non esistono alternative all’opera già da tempo in corso, se non proposte che hanno come solo fine quello di fermare l’opera stessa;
È evidente l’impossibilità di convertire i lavori già realizzati ad altre funzioni o ad altre soluzioni per la difesa di Venezia dall’acqua alta;
VALUTATO CHE:
Il Consiglio comunale di Venezia riunito oggi, 5 giugno, deve avere consapevolezza che non si tratta di discutere un progetto, ma un’opera approvata e in via di realizzazione da tre anni;
Un argomento di tale rilevanza, non solo locale, ma nazionale e internazionale, avrebbe dovuto comportare una discussione e un dibattito che coinvolgesse tutti i rappresentanti dei cittadini di Venezia democraticamente eletti e non essere forzato in una sola riunione del Consiglio comunale, con chiamata al voto su un ordine del giorno concordato dalla maggioranza;
Tale forzatura corrisponde alla secca smentita delle proposte che l’attuale Sindaco fece in campagna elettorale, in cui ebbe l’appoggio di molti cittadini del centro-destra, proposte che andavano nella direzione di considerare Venezia come un laboratorio di trasversalità, dove il Sindaco avrebbe agito negli interessi della città e non in quelli del suo schieramento;
Sul punto specifico del Mose, il Sindaco aveva allora dichiarato due finalità del tutto condivisibili: che cioè parte delle risorse statali tornassero ad essere erogate in Legge speciale anche per altri obiettivi di sistema oltre che al Mose e che avrebbe chiesto lo svolgimento e l’attuazione rigorosa delle undici prescrizioni richieste allora dal Consiglio comunale di Venezia e previste nella delibera del Comitato ex art. 4 legge 798/84 del 3 aprile 2003, dal Mose indipendenti;
Invece il Sindaco ha concentrato la sua azione amministrativa nel diffondere una controinformazione sull’opera che ne riducesse il consenso, maggioritario fra i cittadini;
Sono inaccettabili le modalità con cui il Sindaco ha rimesso in campo, come fossero esperti super partes, personaggi da vent’anni ostili all’opera e alternative esaminate, per altrettanti anni e già scartate, come fossero novità.
Il cosiddetto confronto programmatico prospettato dal Sindaco in periodo elettorale è andato quindi del tutto disatteso, su un punto particolarmente qualificante quale le opere di difesa di Venezia dalle acque alte;
CONSIDERATO CHE:
L’impegno dello Stato Italiano per Venezia è stato molto ingente ed è avvenuto sempre anche per l’impegno e per sinergia di tutti i parlamentari eletti, di qualsiasi schieramento politico;
Esiste una grande potenzialità di valorizzazione del territorio e del tessuto socioeconomico connessa alla realizzazione dell’opera;
Tale potenzialità non è stata e non è gestita da parte dell’attuale Amministrazione comunale;
Il progetto in corso di attuazione è stato sperimentato, controllato, valutato e approvato da tutti gli organismi scientifici, tecnici e istituzionali competenti;
Sono state recepite le indicazioni progettuali integrative maturate per lunghi anni in base al dibattito che si è svolto in tutte le sedi e l’opera cui è stato dato il via dal Comitato ex art. 4, legge n. 798/84 ha recepito le integrazioni atte a ottimizzarne il funzionamento rispetto all’ecosistema lagunare e le relazioni con le funzioni della portualità;
Il costante conflitto di una piccola minoranza ha abbassato la percezione del pericolo per la città di fronte al grande problema;
Il rischio cui si lascerebbe esposta la città rallentando o interrompendo i lavori sarebbe enorme;
L’impossibilità di richiedere altri finanziamenti per salvaguardare ciò che chiaramente si sarebbe deciso di non salvaguardare più diventerebbe immediata
CIÒ PREMESSO, VALUTATO E CONSIDERATO,
Invita il Governo
A tenere fede agli impegni assunti, in passato anche da suoi esponenti di massimo rilievo e responsabilità, di fronte a Venezia e di fronte al mondo, completando l’opera nei tempi e ai costi concordati, con i finanziamenti necessari, tramite la Legge obiettivo, così come configurata dal precedente Governo; restando vigile su effetti e qualità dei lavori e garantendo minuziosi controlli e verifiche sullo stato di avanzamento dei lavori;
A convocare anche a tal fine il Comitato ex art. 4 legge n. 798/84 per concordare di portare nei tempi dovuti a compimento l’opera, in un contesto di accentuata riqualificazione e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio;
A potenziare ancora la natura sistemica della difesa consolidando il flusso di finanziamenti indirizzati a conseguire anche gli altri obiettivi di salvaguardia, tramite la Legge Speciale, con la finanziaria per il 2007;
Ad opporsi agli sprechi di denaro e di risorse pubblici che le indecisioni continue e strumentali, in particolare rispetto al sistema Mose, hanno già largamente provocato in passato e provocherebbero oggi in misura ancora maggiore a fronte di lavori già iniziati da molto tempo e ampliamente finanziati;
A sollecitare le Amministrazioni locali a svolgere il loro ruolo di interlocutori e non di oppositori nel processo di realizzazione dell’opera;
Invita il Sindaco
A operare come Sindaco di tutta la città;
A essere coerente nelle sue scelte di governo con le sue antiche promesse di una politica nuova per la città; con le dichiarazioni programmatiche allora diffuse, specie con quella che sosteneva “di cercare i voti dei cittadini che hanno a cuore il bene della città”.
E pertanto ad assumere in Comitato ex art. 4, legge 798/84, quando convocato, il punto di vista dell’intera sua cittadinanza: realizzazione al meglio del sistema Mose nei tempi previsti; rifinanziamento in Legge speciale dell’intero sistema di salvaguardia; attuazione delle prescrizioni del Consiglio Comunale di Venezia del 2 aprile 2003, nella direzione di accentuare gli aspetti di riequilibrio ambientale e morfologico dell’ecosistema lagunare;
A esercitare il mandato che ha chiesto in tal senso, adoperandosi perché l’Amministrazione locale agisca in sinergia, e non in contrapposizione, alla realizzazione dell’opera, governando i processi di trasformazione del territorio e i processi socioeconomici connessi, in modo da conseguire il bene per la città, il bacino lagunare, i cittadini che vi abitano;
A rispettare i cittadini di Venezia e a non esporli, oltre che al rischio costituito dalle alte maree, al ridicolo di una costante indecisione che hanno pagato e pagano di tasca propria.
Michele Zuin
Cesare Campa
Antonio Cavaliere
Renato Boraso
Saverio Centenaro
Alberto Mazzonetto
Raffaele Speranzon
Alfonso Saetta
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