Sei in: Home > Comune > Consiglio comunale archivio 2010-2014 > Archivio 2005-2010 > Gruppi consiliari > Partito Democratico > Consiglieri comunali > Giovanni Azzoni > Archivio atti > Mozione nr. d'ordine 40
Contenuti della pagina

Partito Democratico - Mozione nr. d'ordine 40

Logo Partito Democratico Giovanni Azzoni
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
40 6 27/06/2005 Giovanni Azzoni
 
30/06/2005

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
esito11-07-2005Leggi

 

Venezia, 27 giugno 2005
nr. ordine 40
n p.g. 6
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


 

Oggetto: Sostegno agli uomini della Polizia di Stato.

 

Venerdì 23 giugno 2005 è stata scritta un'altra triste pagina della storia della città di Venezia. La Corte di Cassazione ha emesso sentenza di condanna nei confronti di dirigenti e agenti della Polizia di Stato che hanno operato nella nostra città in anni difficilissimi.

Come era già avvenuto in occasione della sentenza della Corte di Appello di Venezia, anche in questi giorni massimi rappresentanti delle Istituzioni veneziane e delle forze politiche, ai quali va il mio personale plauso, si sono fatti interpreti dei sentimenti dei cittadini della città di Venezia sottolineando lo sgomento, la rabbia e il dolore più profondi verso una sentenza di condanna che, pur meritando rispetto come tutte le sentenze di un paese democratico, lascia letteralmente sconcertati per come si è venuta a determinare.

Personalità competenti hanno evidenziato come questa sentenza sembra essere frutto di un “eccesso di formalismo” da parte di una Giustizia che non ci sembra in questo caso garanzia di Diritto, ma pura interpretazione dei codici senza rispetto per la realtà dei fatti e la loro finalità.”

Ma con formalismi come questo si rischia da un lato di compromettere la fiducia della società civile nella capacità delle Istituzioni di ricercare la verità e dall’altro di offendere e infangare la vita di persone come quella del Dr. Palmosi e dei suoi famigliari i cui valori etici, la cui dirittura morale sono al di sopra di ogni sospetto, come la stampa ha ben riportato a commento di questa sconcertante vicenda giudiziaria.

E’ a servitori dello Stato e delle istituzioni come La Barbera e Palmosi che, in fin dei conti, la nostra città deve molto e forse in alcuni momenti tutto.
E’ grazie a persone come La Barbera e Palmosi, che hanno sacrificato affetti, tempo libero e interessi personali, se è stata garantita la sicurezza della nostra collettività e sono stati assicurati alla Giustizia malavitosi, mafiosi, assassini e terroristi di calibro nazionale e internazionale.
E’ grazie a persone come La Barbera e Palmosi, che hanno saputo interpretare la propria professione in modo innovativo, sempre di concerto con i più alti Poteri dello Stato, se sono stati sperimentati a Venezia metodi originali di indagine al solo fine di debellare una delle più temibili organizzazioni malavitose di tutta Italia, meglio conosciuta come la “Banda Maniero”.
Sono i La Barbera, i Palmosi e molti altri dirigenti, funzionari, agenti formatisi nella Polizia di Stato di Venezia che hanno fatto Scuola con la S maiuscola in tutta Italia e che altre grandi città ci hanno invidiato al punto tale da portaseli a casa loro: vedi Palermo, Napoli, Roma e Bologna per citarne alcune…..

E’ per questo che chiedo con forza che il Consiglio Comunale, la Giunta e il Primo cittadino di Venezia si facciano interpreti dei sentimenti dei cittadini e delle Istituzioni di questa città e si impegnino direttamente ponendo in atto tutte le azioni possibili perché:

1. sia manifestata al Dr. Antonio Palmosi l’immensa gratitudine che la città gli deve per quanto da lui svolto a garanzia del bene e della sicurezza della collettività, tributando questo riconoscimento nell’ambito di un evento dibattito pubblico promosso dallo stesso Comune al quale tutte le realtà presenti in Città siano invitate a partecipare;

2. siano esplorate tutte le strade possibili perché gli esiti disorientanti di questa vicenda siano riportati in modo formale all’attenzione sia della più alta carica dello Stato Italiano, il Presidente della Repubblica Ciampi, che del Ministro competente, al fine di auspicare una riapertura del caso o una revisione del processo;

3. sia ribadita la stima e l’ammirazione della Città di Venezia verso gli uomini della Polizia di Stato che, talvolta, non trovano sostegno morale dai rappresentanti a tutti i livelli della loro stessa Amministrazione.

 

Giovanni Azzoni

 
  1. Giovanni Azzoni
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 27-06-2005 ore 00:00
Ultima modifica 27-06-2005
Stampa