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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Mozione nr. d'ordine 279

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
279 14 06/02/2006 Sebastiano Bonzio
 
07/02/2006

 

 

Venezia, 6 febbraio 2006
nr. ordine 279
n p.g. 14
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


 

Oggetto: Il Sindaco si adoperi per estendere gli effetti del decreto "salvasfratti" anche a Venezia.

 

Il Consiglio Comunale

Premesso che

- la Gazzetta Ufficiale n° 27, del 2 febbraio 2006, reca il decreto legge 1 febbraio 2006 n. 23, che prevede la sospensione delle esecuzioni degli sfratti, per le famiglie con portatori di handicap o ultrasessantacinquenni;

- il citato decreto legge si applica solo nelle città con oltre un milione di abitanti e quindi esclude la città di Venezia;

- il Comune di Venezia vive una situazione di grave precarietà abitativa, in particolare, dovuta:
a) dall’alta incidenza degli sfratti, in particolare per morosità;
b) dai livelli insostenibili raggiunti dagli affitti;
c) dai tagli operati dal Governo in tutte le leggi finanziarie del fondo per il contributo di sostegno all’affitto;
d) dall’assenza di fondi nazionali a sostegno di piani straordinari per l’aumento e lo sviluppo dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica;

- l’esclusione del Comune di Venezia dalla sospensione degli sfratti prevista dal decreto legge 23/2006 è grave ed inaccettabile.


Impegna il Sindaco

- ad intervenire nei confronti dei Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, nonché nei confronti di tutti i gruppi parlamentari per chiedere la modifica sostanziale del decreto legge 23/2006 nell’iter parlamentare di conversione in legge ed in particolare a richiedere le seguenti modifiche:

a) che la sospensione degli sfratti si applichi in tutti i comuni ad alta tensione abitativa come da elenco dell’apposita delibera Cipe;

b) che la sospensione degli sfratti riguardi tutti i nuclei famigliari soggetti a sfratto, senza distinzione di tipologia, con reddito inferiore al limite di reddito fissato per la decadenza dall’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica;

c)che la sospensione degli sfratti sia almeno di un anno per alloggi di proprietà di piccoli proprietari e di almeno due anni per alloggi di grandi proprietà private;

d) che si avvii immediatamente un tavolo a cui partecipino, oltre al governo, le regioni, i comuni, i sindacati inquilini per definire un piano nazionale straordinario per il recupero, l’acquisto o la costruzione di almeno 500.000 alloggi a canone sociale e/o concordato

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 06-02-2006 ore 00:00
Ultima modifica 06-02-2006
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