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Forza Italia - Il Popolo della Liberta' - Mozione nr. d'ordine 1877

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
1877 111 10/11/2009 Cesare Campa
 
Antonio Cavaliere
Saverio Centenaro
Luciano Pomoni
Michele Zuin
12/11/2009

 

 

Venezia, 10 novembre 2009
nr. ordine 1877
n p.g. 111
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


 

Oggetto: Crocifisso nella scuole

 

                                                   Il Consiglio Comunale di Venezia,

PREMESSO CHE

la presenza del crocifisso nelle scuole è prevista e regolata da apposite norme tuttora vigenti,

il Consiglio di Stato, con sentenza della Sezione VI Giurisdizionale del 13 febbraio 2006 n. 556 ha ribadito esplicitamente e formalmente la validità di tali norme sostenendo che "il crocifisso è prima di tutto un simbolo dell'identità culturale italiana ed europea... idoneo ad esprimere l'elevato fondamento dei valori civili, valori che delineano la laicità nell'attuale ordinamento dello Stato” e che “nel contesto culturale italiano, appare difficile trovare un altro simbolo, in verità, che si presti, più di esso, a farlo",

CONSIDERATO CHE

una recente sentenza della Corte Europea ha accolto un ricorso presentato da una cittadina italiana di origine finlandese e da suo marito, stabilendo sostanzialmente che la presenza del crocifisso nelle scuole rappresenta una violazione della libertà di chi non è cattolico e potrebbe disturbare alunni che professano altre religioni o atei,

TENUTO CONTO

che il Presidente Nazionale dei Presidi Italiani, Giorgio Rembaldo, ha ribadito che "le singole scuole si devono obbligatoriamente attenere alla norma del Concordato tra Stato e Chiesa e che prevede la presenza dei crocifissi nelle aule e pertanto la presenza dei crocifissi nelle aule esiste nella misura in cui c'è alle spalle un Concordato tra Stato e Vaticano per i rapporti tra Stato e Chiesa" e che "per cambiare la situazione dovrebbe esserci o un nuovo Concordato oppure una nuova intesa tra Stato e Chiesa cattolica",

PRESO ATTO CHE

il Governo italiano ha ufficialmente presentato ricorso alla Grande Camera Europea - che funge da organo di appello - contro la sentenza della Corte Europea di Strasburgo, come confermato dal Ministro dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini,

RILEVATO CHE

sino al pronunciamento di tale organo l'esecutività della sentenza rimane comunque sospesa,

CONSTATATO CHE

il crocifisso è considerato ormai anche da laici e da autorevoli esponenti delle altre confessioni religiose, "un simbolo ricchissimo di significati anche per chi crede in altre Religioni e per chi non crede affatto, essendo il Simbolo della sofferenza umana che chiede di essere riscattata, una speranza universale che va offerta a tutti gli uomini e naturalmente ai bambini ed ai ragazzi che vanno a scuola",

di fronte ad un giudizio così esplicito e perentorio espresso dalla Corte Europea, incombe l'obbligo di ribadire quanto la Costituzione italiana stabilisce negli articoli 7, 8, 19 e 20. La nostra storia infatti ha radici cristiane antiche che non possono essere cancellate, pena il ripudio della nostra memoria storica e lo stravolgimento di tutti i programmi scolastici in materia di storia, arte o architettura intessute di una tradizione cattolica secolare che ha formato intere generazioni. La croce, anche per il laico, è simbolo dell'identità di un popolo pronto al dialogo e al confronto costruttivo per salvaguardare la dignità umana e per accrescere la propria maturità. Per il credente, invece, essa è segno del dolore dell’uomo che rinasce a vita nuova. Togliere il crocifisso significa, quindi, favorire lo sradicamento di un principio fondamentale stabile - di cui il crocifisso è simbolo - e la creazione di una società in cui predominano il relativismo e l’assenza di solidi valori a cui ispirarsi.

Tutto ciò manifestato,


                                                    IMPEGNA Il Signor Sindaco

a manifestare il proprio sostegno, per quanto di competenza, al ricorso contro tale sentenza;

ad assumere iniziative idonee a risvegliare nella cittadinanza la consapevolezza delle proprie radici, della propria cultura e della propria tradizione;

ad inviare il presente ordine del giorno, approvato, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Corte Europea;

a disporre che i competenti organi, in attesa di un pronunciamento definitivo da parte della Grande Camera Europea, procedano ad un'attenta ed accurata verifica in tutti gli uffici e le aule scolastiche comunali, al fine di accertare l'osservanza delle vigenti norme, in particolare la presenza del crocifisso e, ove questo dovesse risultare mancante, provvedere alla sua collocazione.

 

Cesare Campa

Antonio Cavaliere
Saverio Centenaro
Luciano Pomoni
Michele Zuin

 
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Pubblicata il 10-11-2009 ore 14:11
Ultima modifica 10-11-2009 ore 14:11
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