nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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1684 | 40 | 07/04/2009 | Claudio Borghello |
07/04/2009 |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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esito | 01-12-2009 | Leggi |
Venezia, 7 aprile 2009
nr. ordine 1684
n p.g. 40
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
e per conoscenza
Ai Presidenti delle Municipalità
Oggetto: RIFORMA DELLA SCUOLA
Premesso:
- che la Scuola è il luogo primario per la formazione dei giovani e dei cittadini del paese;
- che i temi della Scuola, del diritto allo studio, del diritto al sapere e all'istruzione devono essere posti al centro dell'attenzione politica e amministrativa del Governo e degli Enti Locali;
- che il modello di scuola veneto é ai primi posti in Europa per i risultati nella preparazione degli alunni e costa molto meno allo Stato rispetto ad altre Regioni;
Richiamati
la legge 6 agosto 2008 n. 133 (conversione in legge con modificazioni del decreto legge 25 giugno 2008 n. 112) e il decreto legge 1 settembre 2008 n. 137 convertito in Legge 30 ottobre 2008 n. 169;
Ritenuto
che la legge di riforma dell'Istituzione scolastica - con la previsione del maestro unico, la riduzione dell'orario scolastico e la contemporanea drastica riduzione del tempo pieno e del tempo lungo, così come oggi praticato - possa determinare una gravissima perdita qualitativa ed un arretramento quantitativo del sistema scolastico italiano ed in particolare di quello veneto;
Considerato
che il tempo lungo è un modello di scuola che, rispettando i tempi delle bambini/e e dei ragazzi/e, valorizza le differenze ed interviene sulle disparità nell'accogliere tutti e dare a tutti le stesse opportunità;
Rilevato
che anche quest'anno, dalle iscrizioni pervenute per la prima classe delle Scuole Primarie, risulta con evidenza la forte richiesta da parte delle famiglie del tempo pieno o del tempo lungo;
Considerato
- che per rispondere alla richiesta di tempo lungo o tempo pieno manifestato da tante famiglie che hanno bambine e bambini che frequentano la Scuola Primaria, l'Istituzione scolastica sarà obbligata a sacrificare, in ossequio alla legge, tutte le ore di compresenza dei docenti;
- che la maggior parte delle famiglie che hanno i propri figli presso la scuola a "tempo lungo" è rappresentata da nuclei in cui entrambi i genitori lavorano e che questi genitori chiedono la trasformazione del tempo lungo in tempo pieno o comunque il mantenimento del tempo lungo per i loro figli;
Rilevato
che nella nostra Regione l'organizzazione del "tempo scuola" con 1'allargamento al pomeriggio delle attività didattiche, è ormai un dato di fatto consolidato da anni di esperienze ed è ben valutato dalle famiglie anche e soprattutto sotto il profilo della qualità del tempo formativo pomeridiano;
Sottolineato
come molte strutture scolastiche siano adeguate per l'organizzazione didattica a tempo pieno anche per i plessi scolastici che hanno il tempo lungo;
Atteso
che moltissimi Comuni del Veneto hanno investito cospicue risorse per costruire o adeguare spazi per le mense, che ora rischiano di restare inutilizzati;
Evidenziato
che a livello nazionale è in fase di determinazione il numero di insegnanti da assegnare a ciascuna Regione in sede di organico di diritto;
Sottolineato
il fatto che nella Regione Veneto si registra una ridottissima percentuale di istituti scolastici organizzati a tempo pieno, rispetto a quelli delle altre Regioni;
Precisato
che la nostra Regione si è dimostrata virtuosa in quanto - nonostante il numero ridotto di plessi gestiti a tempo pieno e scarse risorse economiche ed umane - le dirigenze scolastiche sono state comunque in grado di assicurare importanti servizi a favore delle famiglie con 1'organizzazione del "tempo lungo" in sinergia con gli Enti locali per i servizi di mensa e trasporto e l'adeguamento dei locali;
Considerato
che ad oggi nella Regione Veneto le richieste delle famiglie relative al mantenimento del tempo lungo si stimano in circa 50.000;
Rilevato
che una distribuzione del personale docente che riducesse ulteriormente gli insegnanti nella nostra Regione andrebbe a penalizzare ancora una volta il nostro territorio e a ridurre di conseguenza la qualità dei servizi per i nostri concittadini;
Tenuto conto, altresì, che nella Regione Veneto negli ultimi anni si è assistito ad un trend di crescita di nuovi nati, anche per effetto delle famiglie di immigrati, a cui non è corrisposto un aumento del corpo docente;
Ritenuto necessario che la distribuzione degli insegnanti a livello nazionale tenga conto degli squilibri tra Regione e Regione riequilibrando così le sperequazioni in atto;
Tutto ciò premesso;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI VENEZIA
ESPRIME
la più viva preoccupazione per le possibili ricadute sociali che potrebbero conseguire al mancato mantenimento degli attuali servizi scolastici erogati dalle scuole della nostra regione, nonché per il rischio di negative ricadute sui bilanci dei Comuni;
INTERPELLA
la Regione Veneto affinché si faccia portavoce presso il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca a le altre sedi istituzionali competenti del disagio sociale che inevitabilmente andrebbe a crearsi tra la popolazione in caso di una diversa organizzazione dei tempi scolastici;
INVITA
la Regione Veneto a promuovere ogni iniziativa per recuperare, in sede di assegnazione nazionale del personale docente ed ATA, lo squilibrio rispetto ad altre Regioni;
CHIEDE
al Governo Italiano e al Ministro dell'Istruzione Università e Ricerca di assicurare alla Regione Veneto un numero adeguato di docenti in maniera tale da attivare, per il nostro territorio, il tempo pieno nei plessi organizzati attualmente a tempo lungo o, in subordine, che venga garantito un numero di insegnanti sufficiente per l’assistenza alle mense scolastiche per cinque giorni la settimana.
CHIEDE
alla Regione Veneto, in subordine, di farsi carico dei problemi esposti intervenendo con proprie
finanze in applicazione dei principi di autonomia e federalismo;
IMPEGNA
Anci Veneto ad assumere tutte le iniziative necessarie presso le sedi competenti per tutelare i servizi erogati dalle scuole dei Comuni del Veneto ed a coinvolgere i Parlamentari Veneti al fine di sostenere le istanze rappresentate.
Claudio Borghello
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