| nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
|---|---|---|---|---|
| 1618 | 19 | 05/03/2009 | Giuseppe Caccia Jacopo Molina Sebastiano Bonzio |
17/03/2009 |
Venezia, 5 marzo 2009
nr. ordine 1618
n p.g. 19
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: DIFENDERE L’ESPERIENZA DEL CENTRO CULTURALE BOLDU’
Appreso che la Direzione Generale dell'Azienda ULSS 12 Venezia avrebbe - senza fornire alcuna motivazione, fondata o meno che fosse, al riguardo - comunicato all'Amministrazione Comunale, nell'ultima settimana di febbraio e senza alcun preavviso, il proprio unilaterale recesso dalla convenzione stipulata con il settore Politiche Giovanili, con cui a partire dall’anno 2000, era regolata la concessione dei locali, siti al piano terra del Centro diurno psicosociale di Palazzo Boldù, per la realizzazione di un Centro di Aggregazione Giovanile, affidato annualmente dal Comune all’Associazione culturale SUMO;
atteso che la stipula di tale convenzione aveva consentito, nel corso di questi ultimi anni, lo stabilirsi di un significativo, solido ed avanzato rapporto di collaborazione tra la stessa Associazione culturale, incaricata dal Comune della gestione del Centro Giovani, e i servizi psichiatrici gestiti dal Dipartimento di Salute Mentale della stessa Azienda ULSS 12, concretizzatosi nella realizzazione di numerosissime attività culturali e sociali (dal 2001, quando è stato aperto, ad oggi sono state realizzate più di 900 iniziative culturali a cui si sono registrate più di 60.000 presenze complessive di giovani e che hanno coinvolto centinaia di diversi soggetti associativi), frequentate da residenti e dagli utenti del Centro diurno di Palazzo Boldù; che tali attività sono da tempo divenute parte integrante dei percorsi terapeutici e riabilitativi dei pazienti dei servizi psichiatrici, per i quali la possibilità di partecipare a occasioni di socialità aperta costituisce un momento essenziale nel proprio percorso di reinserimento sociale e verso la riconquista di una piena cittadinanza; e che, per altro verso, le attività del Centro culturale, in uno spazio pubblico che sarebbe altrimenti risultato inutilizzato nelle ore serali, hanno offerto importanti occasioni di aggregazione e arricchimento culturale a centinaia di giovani veneziani, in una città dove scarseggiano spazi non commerciali di questo tipo, e anche la possibilità di conoscere da vicino, oltre lo stigma e nel rispetto di ogni diversità, la realtà dei problemi della salute mentale e dei servizi ad essa dedicati; il tutto infine si è realizzato in regime di autofinanziamento da parte dell'Associazione assegnataria dello spazio, senza alcun onere né per l'Azienda ULSS né per l'Amministrazione comunale;
tutto ciò considerato, e visto che l'unilaterale recesso da parte della Direzione Generale dell'Azienda ULSS appare tanto più sostanzialmente immotivato e che la chiusura di questo spazio comporterebbe un sensibile impoverimento nell'attività dei servizi psichiatrici di Palazzo Boldù e
nell'offerta di attività culturali e sociali giovanili in Città;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI VENEZIA
impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad intervenire con urgenza nei confronti della Direzione generale dell'Azienda ULSS 12 Veneziana affinché sia immediatamente ripristinata la convenzione in essere per l'affidamento degli spazi di Palazzo Boldù al Comune di Venezia, in modo tale da assicurare certezza di prospettive a questa importante realtà di iniziativa culturale e aggregazione giovanile.
Giuseppe Caccia
Jacopo Molina
Sebastiano Bonzio
scarica documento in formato pdf (35 kb)