nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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1587 | 4 | 27/01/2009 | Alfonso Saetta Giovanni Salviato |
29/01/2009 |
Venezia, 27 gennaio 2009
nr. ordine 1587
n p.g. 4
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Morire a Mestre a 28 anni, fatalità o malasanità ?
PREMESSO CHE,
dopo anni, finalmente il nuovo ospedale di Mestre “dell'Angelo” è operativo e bisogna riconoscere moderno e strutturalmente funzionale, nonostante alcuni iniziali problemi organizzativo – logistici in via di soluzione, anche se non si può affermare altrettanto per quanto concerne l’assistenza sanitaria ai cittadini, ovvero i tempi ancora troppo lunghi di attesa per le visite mediche specialistiche e per gli esami clinici.
Il nosocomio necessita inoltre grande attenzione al problema dell’afflusso e del trattamento degli utenti del pronto soccorso ove vi sono ancora aspettazioni troppo lunghe ed estenuanti e non sembrerebbe esserci quella necessaria attenzione ed umanità nel trattare chi soffre e si rivolge con speranza al reparto delle urgenze!
VISTO CHE,
quanto drammaticamente riportato con dovizia di particolari dalla stampa locale, accaduto ad una giovane donna di soli ventott’anni madre di due gemellini di tre la quale accusava fortissimi dolori nella zona del cuore e disperata ha tentato per ben due volte di farsi visitare accuratamente al pronto soccorso venerdì 23 gennaio 2009, è stata infatti respinta dall’infermiera di turno alle sei del mattino, che la invitava a rivolgersi al suo medico di base (il quale le fissava un appuntamento per il primo pomeriggio) e successivamente però circa alle ore nove dopo essere ritornata urgentemente al pronto soccorso, poiché in preda a spasmi e dolori insopportabili, veniva questa volta visitata e sottoposta agli esami di routine ma non inviata al reparto competente in osservazione, ma anzi, nonostante le flebo somministrate e l’esito non tranquillizzante dell’ecocardiogramma, alle cinque del pomeriggio subiva assurda dimissione con codice bianco e relativo addebito del ticket sanitario di circa 138 euro!
Quindi dopo aver trascorso, suo malgrado a casa, un lunga notte d’inferno senza poter fruire della fondamentale assistenza ospedaliera, decedeva a mezzogiorno dell’indomani tra atroci dolori, facendo così precipitare nel dramma la sua famigliola, con il marito premuroso ma inerme a fronte di tanta ostinatezza del personale sanitario del pronto soccorso che sembrerebbe non le abbia mai voluto prestare la necessaria attenzione umana e prudenza medica propria di una simile emergenza cardiaca che normalmente richiede massima attenzione e tempestività!
CONSIDERATO CHE,
quanto così gravemente accaduto, al di là della specifica inchiesta sul caso, denota innanzi tutto una scarsissima sensibilità umana e poca considerazione verso la salute di una giovane donna straniera.
La quale, madre di due piccole creature, mai si sarebbe rivolta in ore ante lucane, sorretta dal marito all’Ospedale, se davvero non si fosse sentita molto, molto male!
Il Consiglio Comunale
impegna
il SINDACO e la GIUNTA a farsi parte attiva e promuova, quale autorità sanitaria cittadina, atti di indirizzo idonei e procedure tali, affinché oltre all’esercizio logistico della nuova e bella struttura edilizia del nosocomio di Mestre, si intervenga urgentemente per far potenziare il personale medico e paramedico dell’unico pronto soccorso dell’intera terraferma veneziana, (dopo l’avvenuta chiusura di quelli del Policlinico San Marco e di Villa Salus), e verificare l’effettiva qualificazione ed aggiornamento del personale sanitario addetto al ricevimento di coloro che sono costretti a rivolgersi al pronto soccorso.
Alfonso Saetta
Giovanni Salviato
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