nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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1540 | 129 | 27/11/2008 | Franco Conte |
02/12/2008 |
Venezia, 27 novembre 2008
nr. ordine 1540
n p.g. 129
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
e per conoscenza
Ai Presidenti delle Municipalità
Oggetto: Il referendum è un diritto fondamentale dei cittadini: garantire regole che consentano ai cittadini di esprimersi su questioni fondamentali che interessano il futuro della città.
Premesso che:
l’elezione diretta del Sindaco ed il premio di maggioranza hanno creato positive condizioni di stabilità nel governo della città;
come contrappeso a questa maggiore stabilità istituzionale della Maggioranza si deve assicurare la reale possibilità ai cittadini di potersi esprimere su questioni di particolare rilievo per il futuro della città tramite referendum;
la procedura per indire il referendum non potrà essere condizionata dalla Maggioranza in Consiglio Comunale ed allo stesso tempo dovrà essere indetto per questioni di effettivo rilevo,
Richiamato che:
- il 17 febbraio 2005 sono state depositate in Segreteria Generale del Comune di Venezia nr. 12.625 firme per promuovere un referendum consultivo popolare sul seguente quesito:
"Il "Ciclo del cloro" a Porto Marghera è costituito da alcuni impianti industriali collegati fra loro, costruiti sulla gronda lagunare agli inizi degli anni ‘70. Tale ciclo, che ha alla base l'impianto "clorosoda" finalizzato alla produzione di TDI e PVC, che prevedono come prodotti intermedi cloro, CVM e fosgene. Volete Voi che continuino la produzione e la lavorazione del cloro, CVM e fosgene?".
Con deliberazione di Consiglio Comunale n. 67 del 15 maggio 2006 il predetto referendum consultivo è stato dichiarato inammissibile;
- con deliberazione di Consiglio Comunale n. 68 del 15 maggio 2006 è stata promossa una consultazione mediante questionario distribuito agli aventi diritto il voto del Comune di Venezia da effettuarsi entro il 15 luglio 2006 sul medesimo quesito avente per oggetto: "Il "Ciclo del cloro" a Porto Marghera è costituito da alcuni impianti industriali collegati fra loro, costruiti sulla gronda lagunare agli inizi degli anni ‘70. Tale ciclo, che ha alla base l'impianto "clorosoda" finalizzato alla produzione di TDI e PVC, che prevedono come prodotti intermedi cloro, CVM e fosgene. Volete Voi che continuino la produzione e la lavorazione del cloro, CVM e fosgene?". SI – NO.
- sono state depositate in Segreteria Generale del Comune di Venezia circa 13.000 firme per promuovere un referendum consultivo popolare sul seguente quesito:
“Ritieni che la realizzazione di un campo nomadi che costa milioni di euro rientri nelle priorità del tuo comune di Venezia ?” promosso dal comitato “No Campo Sinti”, che è stato giudicato non ammissibile dalle Commissioni Consiliari competenti;
- se il voto consiliare confermata l’inammissibilità si lascerà disattesa la domanda di confronto promossa da quasi 13 mila cittadini,
Preso atto che:
nelle due esperienze richiamate una non tempestiva e completa verifica tecnica dei quesiti referendari, vale a dire prima di sollecitare la sottoscrizione da parte dei cittadini, ha deluso le aspettative di partecipazione, annullato la fatica di chi ha raccolto le firme con una oggettiva caduta del livello di democrazia;
le materie oggetto di referendum debbono essere precisate in termini chiari e che l’ammissibilità del quesito deve essere determinato con riferimento a criteri assolutamente oggettivi e non sottoposti alla valutazione politica dei consiglieri,
Il Consiglio Comunale di Venezia
impegna il Sindaco e l’Assessore competente
a promuovere tutte le iniziative atte alla variazione delle norme statutarie e di quelle del Regolamento connesse affinché l’avvio della raccolta delle firme avvenga su un quesito referendario che abbia superato la valutazione di ammissibilità sotto i diversi profili fissati nelle norme comunali da parte di una specifica Commissione. Tale organismo, a somiglianza di quanto già avviene in altri comuni, deve essere costituito con criteri che garantiscano la sua neutralità sul merito del quesito. L’organismo tecnico dovrà essere quindi eletto con criteri che favoriscano la convergenza tra Maggioranza ed Opposizione e composto da personalità di riconosciuta competenza e autonomia di giudizio.
Franco Conte
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