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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Mozione nr. d'ordine 192

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
192 32 22/11/2005 Sebastiano Bonzio
 
23/11/2005

 

 

Venezia, 22 novembre 2005
nr. ordine 192
n p.g. 32
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


 

Oggetto: ESCLUSIONE DEI PRODOTTI COCA COLA & COMPANY NEI DISTRIBUTORI PRESENTI NEI LOCALI CENTRALI E PERIFERICI DELL'AMMINISTRAZIONE

 

Premesso che:

Dal 21 al 26 Giugno 2004 si è svolta la Carovana internazionale per la Vita dei lavoratori e lavoratrici colombiane, promossa e organizzata da decine di organizzazioni sindacali del paese Sudamericano;

Alla Carovana hanno partecipato circa 57 delegati internazionali di 10 paesi appartenenti a Comitati di Solidarietà, Organizzazioni Sindacali (Europee e Statunitensi), Associazioni e ONG, rappresentanti istituzionali (per l’Italia erano presenti la Confederazione Cobas, la FIM-CISL, NEXUS-CGIL, Comitato Carlos Fonseca, Csoa ex-Snia Viscosa, Rete Boicottaggio Coca Cola);

I delegati internazionali in una settimana di lavoro svoltosi a Bogotà, Medellin, Calì, Barrancabermeja, Arauca e Barranquilla hanno potuto constatare la grave crisi umanitaria che investe il Movimento Sindacale e più in generale tutti i movimenti sociali,

Alle gravi conseguenze provocate dal conflitto armato, che dura ormai da circa 40 anni, vanno aggiunte violenze sistematiche commesse contro leader di organizzazioni contadine e indigene e di associazioni che si battono per la difesa dei diritti umani, violenze commesse prevalentemente dai gruppi paramilitari (le Autodefensas Unidas de Colombia) che operano in tutto il territorio colombiano con la copertura o la partecipazione diretta delle forze di sicurezza dello Stato,

Le testimonianze e le denuncie raccolte, insieme ai rapporti forniti da organizzazioni indipendenti come Amnesty Internacional o come la Corte Interamericana per i Diritti Umani, parlano di una responsabilità diretta dello Stato Colombiano nell’esercizio di queste violenze;

Vengono denunciati i collegamenti tra gli apparati dello Stato e delle Multinazionali che operano sul territorio colombiano, che utilizzano i Gruppi Paramilitari per tutelare o rafforzare la difesa dei propri interessi.

A queste violenze, sempre secondo le denunce succitate, si affiancano provvedimenti legislativi atti alla cancellazione di qualsiasi opposizione democratica, come la nuova legge antiterrorismo, che prevede l’impiego di reti di informatori che provvedono a denunciare senza prove tutti i leader sociali;

I sindacalisti uccisi sono circa 4000 e che quasi la totalità dei casi è tutt’ora impunita o senza progressi significativi nelle indagini per scoprire i mandanti ed esecutori;

La maggior parte dei delitti commessi contro le organizzazioni sindacali avviene nel corso di vertenze lavorative con le imprese statali o private;

Contro l’ultimo di questi crimini, l’assassinio di Luciano Enrique Romero Molina, dirigente sindacale del SINALTRAINAL, avvenuto lo scorso 11 settembre, si sono levate numerose voci di protesta di partiti e sindacati, in Italia e nel mondo (es. Segretario Generale CISL);

In questo panorama si situano le vicende delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana e del SINALTRAINAL – Sindacato Nazionale Lavoratori Imprese Settore Agroalimentare - che organizza i lavoratori delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana, ma anche della Nestlè;

Tenuto conto che:
La Coca Cola Company è accusata di "crimini di lesa umanità", quale mandante delle politiche repressive nei confronti del sindacato e dei lavoratori dipendenti delle imprese imbottigliatrici che fanno capo alla Panamco Indega Colombia, ora acquisita dalla FEMSA – che rappresenta la più grande impresa del settore nel Sud America e rappresenta circa il 40% della produzione della Multinazionale nella regione - di cui la Coca Cola Company possiede il 39,6% del capitale azionario;

Considerato che:

Due anni fa il Sindacato SINALTRAINAL ha depositato presso il Tribunale di Miami - USA la richiesta per l'incriminazione di Coca Cola per violazione dei diritti umani in base ad una legge del congresso Americano del 1789 denominata "Alien Torts Claim Act", emanata "al fine di "garantire la reputazione internazionale della nuova nazione e permettere a cittadini stranieri di ricorrere alle Corti Federali USA per giudicare statunitensi ritenuti responsabili di violazioni di leggi internazionali";

In data 31 Marzo 2003 il giudice della Corte Federale di Miami, Josè E. Martinez, ha deciso che il procedimento penale per violazione dei diritti umani - commessi da Forze paramilitari a nome delle Imprese Imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana, Panamerican Beverages Inc. – può proseguire, ritenendo la documentazione presentata dal Sindacato sufficiente per procedere penalmente;
Analogamente la Corte ha deciso di dare seguito al procedimento penale presentato sulla base di un'altra legge Statunitense che tutela le vittime della Tortura (T.V.P.A.);

Anche in altri paesi - Guatemala, Filippine, Pakistan, India, Israele, Venezuela - la Coca Cola è accusata di utilizzare, direttamente o attraverso le sue filiali, l'assassinio, la violenza, la corruzione, la violazione delle leggi sul lavoro, per raggiungere i suoi fini economici;

In Colombia l’obiettivo di queste politiche intimidatorie è quello di ridurre a zero la capacità contrattuale del sindacato e sostituire totalmente i lavoratori ai quali viene applicato il CCNL con lavoratori precari;

Nelle imprese imbottigliatrici infatti esiste una differenza abissale tra i lavoratori sindacalizzati (ai quali è appunto applicato il CCNL), che guadagnano 300 dollari circa di salario minimo per 8 ore di lavoro, e i “precari” o “contrattisti” che guadagnano fino a 4 dollari al giorno per 12-15 ore di lavoro;

Il sindacato SINALTRAINAL, a fronte delle politiche condotte dalla Multinazionale Coca Cola, ha lanciato a partire dal Luglio 2003 una campagna di boicottaggio internazionale dei prodotti Coca Cola;

La carovana internazionale recatasi in Colombia in Giugno, a fronte della persistente azione intimidatoria nei confronti del SINALTRAINAL, verificato che tutto il movimento SINDACALE vive una situazione di crisi umanitaria e violazione sistematica dei diritti umani, ha riconfermato il boicottaggio come strumento di pressione;

Considerato altresì :
il Comune di Venezia è da sempre sensibile alle tematiche sociali, anche di carattere internazionale, e all’esempio dato da altri enti locali circa “gli Sponsor Etici”;

SI IMPEGNA

A dare un contributo significativo alla campagna di boicottaggio contro i prodotti della Coca Cola Company escludendone la distribuzione nei locali e negli uffici dell’Amministrazione, sia centrali che periferici, esprimendo in tal modo una ferma condanna nei confronti della Multinazionale per la violazione sistematica dei diritti umani, civili e sindacali dei lavoratori colombiani del gruppo;

A darne immediata comunicazione alla Coca Cola Company, chiedendo al contempo che vengano immediatamente abbandonati i metodi antidemocratici e antisindacali, oggetto di denuncia anche da parte di organizzazioni indipendenti come AMNESTY INTERNACIONAL o la CORTE INTERAMERICANA PER I DIRITTI UMANI;

A darne comunicazione ai lavoratori delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana e del SINALTRAINAL – Sindacato Nazionale Lavoratori Imprese Settore Agroalimentare - esprimendo loro la piena solidarietà della comunità veneziana;

A promuovere l’allargamento dell’iniziativa alle Municipalità;

A interdire che la multinazionale, sponsor “non etico” delle Olimpiadi invernali Torino 2006, pubblicizzi i propri prodotti in occasione del passaggio a Venezia della Fiaccola olimpica previsto per il 17 gennaio 2006;

A promuove azioni di sensibilizzazione nei confronti della comunità locale.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 22-11-2005 ore 00:00
Ultima modifica 22-11-2005
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