Partito Democratico - Mozione nr. d'ordine 1500

Venezia, 7 ottobre 2008
nr. ordine 1500
n p.g. 110
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


e per conoscenza

Ai Presidenti delle Municipalità

Oggetto: Il Gonfalone di Venezia torni a Redipuglia: mantenere vivo il senso della Patria e del sacrifico di 600mila caduti per l’unità d’Italia è un valore necessario per un federalismo solidale e responsabile.

Richiamato che:
- il Gonfalone di Venezia si fregia di una delle più antiche medaglie d’oro al valore militare relativa all’eroica insurrezione del marzo 1848, proprio all’inizio del processo di formazione dello Stato italiano;
- sino al 2003 il Gonfalone di Venezia presenziava alla commemorazione del 4 Novembre a Redipuglia in una cornice che vedeva delegazioni di tutte le città e di tutti i corpi militari e combattenti intorno ai seicentomila caduti per la Patria di ogni regione d’Italia;

Sottolineato che:
- nel novembre 2004 in concomitanza dell’anniversario del ritorno di Trieste all’Italia il Gonfalone di Venezia sfilò per le vie di Trieste e non poté essere presente a Redipuglia;

- il processo di riorganizzazione dello Repubblica secondo una prospettiva federalistica dove, seppur minoritaria, si fanno presenti sentimenti di chiusura e di intolleranza che mettono a rischio il valore dell’unità del Paese e della solidarietà responsabile,

il Consiglio Comunale di Venezia
impegna il Sindaco

- a riprendere la tradizionale presenza del gonfalone di Venezia a Redipuglia a partire dal prossimo 4 novembre, tenendo conto che i costi non risultano di significativo rilevo (si tratta di una trasferta giornaliera, neppure in giornata festiva) mentre grande ed importante è il valore simbolico di Venezia che, protagonista del processo di costruzione di un federalismo efficiente, solidale e responsabile, rinnova il suo legame ai valori dell’unità del Paese e di riconoscenza per i caduti che con il loro sacrifico hanno dato dignità all’Italia. 

Franco Conte

e altri

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