nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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186 | 30 | 17/11/2005 | Sebastiano Bonzio |
18/11/2005 |
Venezia, 17 novembre 2005
nr. ordine 186
n p.g. 30
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Il Governo Italiano adotti nuove politiche nella lotta alla droga.
Considerato che
Dal 5 al 7 Dicembre a Palermo si svolgerà la conferenza governativa sulle droghe, un'iniziativa che intende legittimare i contenuti inaccettabili della cosiddetta "legge Fini" che il governo intende approvare prima della fine della legislatura;
I dati che provengono dal mondo scientifico e dalle associazioni del settore dimostrano che si sta sempre di più ampliando tra la popolazione la fascia del consumo di sostanze stupefacenti legali ed illegali, e che si è abbassata in maniera considerevole l’età del primo utilizzo delle sostanze soprattutto rispetto all’Alcol;
Questo dimostra ancora una volta che Proibizionismo e società dei consumi di massa procedono assieme e la diffusione delle sostanze legali o illegali e’ strettamente legata a questo intreccio che contribuisce a finanziare in maniera esponenziale le mafie globali.
Preso atto che
Le campagne informative di prevenzione, e le politiche di intervento rispetto al fenomeno sono state lasciate alla volontà degli enti locali senza una reale programmazione da parte del governo rispetto alla valutazione degli interventi posti in atto, senza una complessiva ed articolata strategia sul tema che si misurasse con il contributo degli operatori che lavorano nel campo;
Il fondo di lotta alla droga previsto dalla legge 309/90 è stato in questi anni ridotti ai minimi termini ad opera dei tagli del governo Berlusconi, contribuendo così al taglio di molti progetti innovativi che si occupano del fenomeno e all’aumento della precarietà sociale degli operatori;
Molti Ser.t per effetto dei tagli alla sanità sono di fatto costretti a ridurre sensibilmente gli organici e di conseguenza gli orari di apertura non assicurando così il diritto alla cura che è uno dei principi fondamentali sanciti dalla nostra costituzione;
Il governo ha convocato con grave ritardo la Conferenza Nazionale sulla Droga prevista dalla legge 309 nella quale si confrontano i saperi degli operatori, sfruttando tale appuntamento più per promuovere una legge priva di un reale retroterra scientifico che per favorire la discussione rispetto ad un tema complesso com’è quello del fenomeno delle sostanze;
Tale atteggiamento ha provocato il boicottaggio da parte delle maggiori organizzazioni impegnate nel tema e la conseguente diserzione da parte di molti operatori che non hanno voluto prendere parte ad uno spot elettorale.
Visto che
Nonostante una serie di pronunciamenti negativi emersi nelle audizioni al Senato, alle prese di posizione pubblicamente espresse, il Governo con Fini prima e con Giovanardi poi ha presentato una modifica dell’attuale 309 in senso ancor più marcatamente proibizionista, che non distingue tra sostanze leggere e pesanti, tra spacciatori e consumatori, e delegittima la rete del servizio pubblico a favore del privato;
Già per effetto delle normative vigenti all’interno delle nostre carcere più di un terzo della popolazione ristretta è tossicodipendente, con elevati rischi per la salute, dato che come molte evidenziano molti studi dentro le carceri l’utilizzo delle sostanze stupefacenti è molto diffuso.
Sulla base di tali analisi,
Il Consiglio Comunale di Venezia
Dichiara:
La ferma opposizione contro la svolta repressiva del Governo Italiano sulle droghe e il pieno appoggio ai movimenti ed ai cartelli che hanno indetto una serie di manifestazioni che si terranno nel paese contro la proposta del Governo dal 5 al 7 dicembre;
Propone al Governo Italiano di:
1) Avviare politiche concrete di non punibilità dell’uso delle sostanze e sperimentazione di politiche di legalizzazione differenziata, evitando la criminalizzazione dei consumatori che non devono essere sottoposti a nessuna pena.
2) Istituire programmi d'intervento che valorizzino l'autonomia della persona e il rispetto dei diritti umani.
3) Contrastare le narcomafie, aumentando significativamente l'aiuto allo sviluppo dei paesi produttori di droga, mediante programmi che finanzino coltivazioni alternative sostenibili e la riduzione radicale della povertà, studiando anche la possibilità di favorire e tutelare la produzione a fini medici e scientifici, come nel caso degli oppiacei, nonché di prendere in considerazione la possibilità di lanciare progetti pilota per la produzione industriale di prodotti leciti derivanti dalle piante contenute nella convenzione del 1961, come ad esempio la canapa indiana e la foglia di coca.
4) Superare l’impostazione proibizionista della legge 309 con la sperimentazione di politiche di legalizzazione delle droghe leggere.
5) Riconoscere l’autocoltivazione delle sostanze leggere con particolare attenzione all’uso terapeutico.
6) Promuovere un piano di informazione corretta sulle sostanze e sugli effetti, intervenendo nelle scuole e negli ambienti di lavoro con percorsi partecipativi condotti da esperti appositamente formati e da consumatori.
7) Disincentivare le campagne con toni allarmistici ed ideologici che favoriscono le indebite confusioni sulle sostanze.
8) Coinvolgere gestori dei locali notturni per azioni a tutela della salute evitando logiche repressive e securitarie e realizzando nei ritrovi giovanili azioni formative ed informative sull'uso delle sostanze.
9) Garantire che i servizi pubblici siano considerati prioritari per la cura e la riabilitazione, favorendo la partecipazione degli utenti, consolidando e diffondendo un nuovo sistema di “pubblico sociale” dei servizi.
10) Consolidare e sviluppare i servizi di frontiera, innovando profondamente i dipartimenti per le dipendenze. I programmi di reinserimento devono essere adeguatamente finanziati, a partire dall’intervento nelle carceri sviluppando misure alternative alla pena detentiva e programmi di trattamento sostitutivo.
11) Dare centralità alla politica di riduzione del danno, favorendo luoghi sicuri di consumo e avviando programmi di somministrazione controllata dell’eroina, già sperimentati con successo in altri paesi europei
12) Adottare misure adeguate per evitare che i profitti economici derivanti dal traffico illegale di droga possano finanziare il terrorismo internazionale e la criminalità organizzata, applicando la legislazione vigente in materia di confisca dei beni e di lotta contro il riciclaggio dei capitali, sostenendo la legislazione antimafia che prevede il riutilizzo per fini sociali dei beni (profitti) confiscati alle organizzazioni criminali.
13) Sostenere in sede di Consiglio Europeo che il piano d'azione contro la droga dell'UE tenga in debito conto i contenuti della risoluzione sulla strategia antidroga 2005 - 2012 approvata dal Parlamento Europeo nel dicembre del 2004.
Sebastiano Bonzio
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