nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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1412 | 84 | 30/06/2008 | Alfonso Saetta Giovanni Salviato |
30/06/2008 |
Venezia, 30 giugno 2008
nr. ordine 1412
n p.g. 84
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: impegno del Comune di Venezia al recepimento della Legge in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica nei confronti dei cittadini italiani profughi esuli dall’Istria e dalla Dalmazia e delle comunità nomadi di origine slava.
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO
che da dati del Ministero degli Interni i rilevamenti delle presenze di Rom, Sinti e Caminanti sull’intero territorio nazionale attivando tutte le sezioni e i gruppi collaboratori locali che pur non potendo essere considerati dal punto di vista statistico un censimento dettagliato, dicono che in Italia vivono circa 130.000 Sinti e Rom con cittadinanza italiana e tra i 45.000 e i 70.000 nati all’estero o nati in Italia da genitori immigrati. Questi ultimi sono prevalentemente provenienti dall’ex Jugoslavia. Dei Rom e dei Sinti, l’assoluta maggioranza, proviene dai paesi della ex Jugoslavia, dall’Albania e dalla Romania. L’afflusso continuo e massiccio di profughi dalla Bosnia e di nuovi gruppi Rom dall’ex Jugoslavia, Romania, Albania, Polonia fa sì che questo dato si possa considerare ulteriormente cresciuto
Il popolo Sinti unito in alcuni casi ai Rom hanno origini antichissime e, sembra dimostrato che la loro provenienza sia da collocarsi all’area dell’India e poi, successivamente fissarono la loro Patria nel Nord-Ovest dell’Europa.
In realtà essi sono un "popolo senza patria" Per i Rom-Sinti piuttosto che di Patria si deve parlare di luogo di provenienza o di diramazione poiché essi non hanno avuto una nazione d’origine, ma molti sono i luoghi in cui hanno soggiornato per qualche secolo e da cui, in un certo periodo storico, si sono spostati per emigrare verso altre destinazioni. La loro storia è quella di grandi spostamenti e dei loro centri di diffusione.
La costituzione dei campi nomadi nel territorio veneziano, dopo la guerra nell’ex Juogoslavia, venne impiegata, come in altre città italiane, come soluzione abitativa provvisoria per Rom e Sinti, con evidenti ripercussioni in ambito urbano. Dal punto di vista della pianificazione, il problema principale dei campi nomadi è che, venendo considerati come una soluzione provvisoria; ne conseguono la loro ubicazione nel contesto urbano e le loro condizioni sanitarie. Si trovano nelle aree prive di valore qualitativo delle città: tra o sotto autostrade e superstrade, o in zone che inevitabilmente diventano luoghi di emarginazione.
Nonostante abbiamo a che fare con degli insediamenti abitativi, nei progetti di costruzione i campi nomadi non rientrano nella categoria di zone residenziali o insediamenti abitativi, bensì in quella di "area per allestimenti pubblici sovracomunali".
E’ così che l’Amministrazione comunale di Venezia, persegue il tentativo di realizzare in Via Vallenari un nuovo campo per la comunità Sinti-Rom. Una struttura attrezzata ad ospitare 39 famiglie nomadi Sinti, creando un villaggio formato da piccole abitazioni, accanto alle quali ogni famiglia collocherà la propria ruolutte e servizi, che costa circa 2,800 milioni di euro, salvo variazioni in corso d’opera;
VISTO
che, a seguito di un emendamento nella Legge Finanziaria 2008 L.n. 24.12.2004 n. 244, gli alloggi di cui all’art. 4 commi 223 e 224 della L. n. 350 del 24.12.2003, sono trasferiti in proprietà, a titolo gratuito e nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano al momento del loro trasferimento, ai comuni nel cui territorio gli stessi sono ubicati;
l’Amministrazione Comunale di Venezia ha attivato la procedura riguardante il trasferimento al Comune di Venezia degli alloggi ex vaschette in Marghera;
che l’Amministrazione sta procedendo alla identificazioni degli aventi diritto, e alla verifica dello stato di occupazione abusiva degli alloggi da parte di individui o nuclei senza titolo;
che nell’attuale campo nomadi di Mestre, tra i gruppi zingari di cittadinanza italiana, i Sinti rappresentano il gruppo di gran lunga maggioritario;
che per i cittadini veneziani di origine Sinti, sono per un buon numero arrivati in Italia a seguito della seconda guerra mondiale, dalla Croazia di lingua italiana; la maggior parte in seguito al terribile terremoto che devastò la Macedonia fra la fine degli anni ’60 e ’70 dove numerosi zingari erano sedentarizzati. Gli ultimi sono arrivati a partire dal 1987 e soprattutto durante la guerra nella ex Jugoslavia, dalla Bosnia e dal Kossovo.
La comunità Sinti – Rom , può perciò avere il titolo di profughi essendo sfuggiti alle vendette e alle epurazioni etniche della guerra ;
INVITA ED IMPEGNA
il CONSIGLIO COMUNALE e la GIUNTA affinché attraverso atti idonei, identifichi i nuclei famigliari attualmente nel campo nomadi di Mestre, aventi titolo a poter essere assegnatari di una abitazione;
che gli alloggi per i Sinti, che sono cittadini italiani e che già da generazioni vivono in questo Comune, devono trovare posto nella pianificazione dello sviluppo cittadino come insediamenti abitativi definitivi ed essere previsti dal Piano Regolatore;
l'identificazione dei posti deve risultare dalla cooperazione con le Associazione e le famiglie nel territorio comunale. Solo così si possono evitare pianificazioni errate e avremo attraverso l’insediamento dei nuclei esistenti, in abitazioni, un sistema di vero sostegno ed integrazione, nel rispetto delle regole di convivenza comune.
SI CHIEDE
quindi che l’Amministrazione Comunale, al fine di attuare quanto sopra, (con procedura di autotutela anche per evitare eventuali rilievi da parte della Corte dei Conti), sospenda urgentemente quanto già deliberato in merito al discusso nuovo villaggio nomadi di Via Vallenari.
Alfonso Saetta
Giovanni Salviato
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