nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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1257 | 15/02/2008 | Sebastiano Bonzio |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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annullamento | 19-02-2008 | Leggi |
Venezia, 15 febbraio 2008
nr. ordine 1257
n p.g. ........
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: A tutela della libertà di autodeterminazione delle donne e contro ogni attacco alla legge 194.
Premesso che
Si è di fronte ad un inaccettabile accanimento generalizzato (disumano e rabbioso) contro i diritti e la libertà di scelta delle donne in tema di interruzione della gravidanza che si sta traducendo sempre più, oltre che in inqualificabili violenze e ingiurie, nel grave attacco alla legge 194 ed ai principi di autodeterminazione della donna in essa contenuti;
dopo gli attacchi alla legge 194, una legge che funziona, poiché da quando è in vigore ha dimezzato il numero degli aborti nel nostro paese - consentendo l'interruzione di gravidanza pur senza incoraggiarla - una norma a tutela delle donne, il clima di intimidazione ha raggiunto l’apice in questi giorni, prima con stigmatizzazioni senza senso contro l’interruzione di gravidanza, poi con il gravissimo atto che si è consumato a Napoli dove, con il blitz della polizia al Policlinico di Napoli, si è oltrepassato ogni limite nel tentativo di criminalizzare un diritto che le donne hanno conquistato con battaglie civili e politiche contro l’oscurantismo culturale e ideologico;
In un clima pazzesco, da caccia alle streghe, gli agenti del commissariato Arenella di Napoli, per una presunta notizia anonima di feticidio, hanno fatto irruzione nel reparto dove una donna aveva appena interrotto una gravidanza usufruendo della legge dello Stato 194. L'irruzione ha creato il panico tra pazienti, infermieri, medici ed è stato sequestrato il feto e la cartella clinica, individuando la "criminale" e procedendo al suo interrogatorio;
Tutto ciò sarebbe avvenuto senza l’autorizzazione preventiva della magistratura e sulla sola base di una segnalazione anonima, senza che fossero eseguiti i sufficienti accertamenti degli illeciti penali ( fatto che il professor Stefano Rodotà ha definito essere una «vicenda inquietante» in quanto «Va bene tenere conto delle segnalazioni anonime ma proprio in quanto anonime vanno valutate con assoluta attenzione e in secondo luogo gli accertamenti vanno fatti in modo da rispettare la dignità persone che è un principio costituzionale. Una vicenda che dà il segno del cambiamento di clima. Un cambiamento che deve preoccupare tutti»), gettando un’altra ulteriore inquietante ombra sull’azione delle forze di polizia, che avrebbero agito, in tal caso, anche in spregio dei più elementari obblighi di tutela giuridica previsti dalla Costituzione e dalle leggi vigenti;
Considerato che
Tale violenza inaudita e senza precedenti operata dalle forze dell'ordine richieda una doverosa quanto urgente individuazione delle precise responsabilità;
In tal senso, una vibrante e indignata denuncia arriva da sei consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura che domandano un intervento formale del massimo organo di controllo della giustizia per «riflettere sull'intervento dell'autorità giudiziaria, sulle sue modalità di esecuzione e sulla tutela dei valori costituzionalmente protetti», parlano senza mezzi termini di rischio di violazione dei diritti costituzionali della donna e chiedono «l'adozione di modalità esecutive compatibili con il rispetto della persona, specie se in situazione di difficoltà o debolezza». Inoltre, ritengono che, anche se «l'obbligo di accertamento degli illeciti penali impone spesso la compressione della sfera privata delle persone, […] in tali casi, vista la delicatezza degli interessi costituzionalmente protetti in gioco, appare indispensabile una verifica rigorosa della sussistenza delle condizioni di legge»;
Questo atto di violenza contro le donne si inserisce in un clima politico e culturale nel paese in cui come non mai sotto attacco sono la libertà delle donne, il loro diritto all'autodeterminazione e la legge 194;
A condurre la crociata sono atei devoti e fedeli zelanti, testate giornalistiche, politici che dai salotti televisivi e a mezzo stampa in tutte le salse invocano la sacralità della vita - contrariamente a quanto avvenuto quando ci spiegavano che strapparla ai bambini in Iraq con i "missili intelligenti" era necessario - spiegano il dramma dell'aborto e sono pronti a fare del riconoscimento dei diritti dell'embrione la testa di punta della prossima campagna elettorale;
Questi sono i fili di una stessa trama su cui si articola la campagna ideologica in atto intrisa di nuovi fondamentalismi e dell'ossessione maschile di controllare il corpo femminile;
Non si può dimenticare che se l'aborto resta una scelta mai desiderata, ma talvolta necessaria, la libertà di progettare la propria vita e - se lo si desidera - di diventare madri e padri, è oggi messa seriamente a rischio dai processi di precarizzazione primo tra tutti quello del lavoro, dal quale generano molte altre precarietà (diritto alla maternità retribuita, casa, salute, studio, ecc.);
In tutta Italia, ed anche a Venezia, le donne si stanno autoconvocando in assemblee e stanno manifestando pubblicamente la loro rabbia e la loro indignazione per quanto accaduto.
Tutto ciò premesso e considerato il Consiglio Comunale di Venezia:
Esprime la propria piena solidarietà alle donne che, direttamente o indirettamente, sono state oggetto dell’esecrabile atto di violenza verificatosi al reparto IVG del Policlinico di Napoli e si appella al Capo dello stato quale garante dei diritti dei cittadini e delle cittadine, della libertà delle donne nonché del rispetto della 194 e al Governo perché si faccia interprete della richiesta che viene delle cittadine e dai cittadini veneziani affinché si operino con la massima urgenza tutte le verifiche necessarie ad individuare le precise responsabilità dell’accaduto;
Condanna la campagna di criminalizzazione che si sta conducendo contro la libertà e i diritti delle donne e la loro autodeterminazione e la legge 194 ed invita il Governo Italiano ad intraprendere presso l'ONU, al posto dell'assurda campagna per la moratoria sull'aborto, quella sul commercio di armi.
Invita il Sindaco e la Giunta a:
- realizzare, nell’ambito del proprie competenze istituzionali, una capillare campagna di informazione cittadina sui diritti delle donne in tema di interruzione voltarla della gravidanza e delle strutture territoriali che possono offrire supporto alle donne per all’esercizio dei loro diritti;
- promuovere un’azione di tutela dei consultori familiari in quanto ciò significa difendere le strutture che, con la diffusione della prevenzione contraccettiva, hanno consentito una drastica riduzione del numero di interruzioni di gravidanza – oggi il Veneto registra un numero di IVG tra più bassi in Italia - e la scomparsa della piaga dei costosi e pericolosissimi aborti clandestini;
- a operare affinché ai consultori vadano restituite le condizioni materiali, di lavoro, organizzative, perché donne e uomini, italiane/i e immigrate/i, di ogni orientamento sessuale e identità di genere, abbiano un luogo di informazione, aiuto, confronto sui temi della sessualità e della riproduzione.
Sebastiano Bonzio
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