| nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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| 1132 | 203 | 10/10/2007 | Raffaele Speranzon |
12/10/2007 |
Venezia, 10 ottobre 2007
nr. ordine 1132
n p.g. 203
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Allagamenti nella terraferma
Il Consiglio Comunale di Venezia,
Premesso che:
- il 24 maggio 2006, ed il 17 settembre 2006 sono passati inutilmente per l’amministrazione comunale, che ha spiegato gli eventi come eccezionali ed irripetibili;
- che il sistema fognario non funziona nonostante le risorse destinate dal bilancio comunale al ciclo integrato delle acque;
- il biciplan e le piste ciclabili vanno bloccati e ripensati perché laddove hanno prodotto interramento di fossati sono stati un disastro per il reflusso delle acque.
- L’evento del 26 settembre ha messo sott’acqua territori della terraferma che nel 2006 non erano stati coinvolti, a testimonianza dei rischi che corre il sistema delle acque reflue con l’avanzamento dei lavori del tram;
- che nel corso di una riunione congiunta, tenutasi nell’autunno del 2006, della IV^ e X^ commissione l'amministratore delegato di Vesta (Veritas) aveva denunciato che i soldi destinati alla manutenzione della rete fognaria sono stati dirottati ai lavori relativi e inerenti la costruzione del tram;
- della spesa incredibile di circa 15 milioni di euro per la costruzione del cosiddetto “ponte di Calatrava” e dei circa 200 milioni previsti per la realizzazione del tram;
- I collettori fognari in buona parte della città sono vecchi ed insufficienti a recepire in casi eccezionali le acque meteoriche; la capacità non è adeguata all’incremento delle portate;
- con gli ettari di terreno che ogni anno vengono cementificati dall’urbanizzazione delle periferie continuano ad incrementarsi i deflussi superficiali e nel contempo diminuisce pericolosamente la capacità di infiltrazione dei terreni resi di fatto impermeabili;
- le piogge torrenziali di primavera ed autunno 2006 evidenziavano che eventi atmosferici considerati in passato eccezionali oggi non lo siano più;
- dopo le precipitazioni di metà Settembre 2006, era stato istituito un gruppo di lavoro col duplice scopo di definire gli interventi puntuali più urgenti e adottare il “Piano delle acque”.
- a distanza di un anno dall’alluvione del settembre 2006 la situazione a Mestre sembra peggiorata nonostante le decine di ore di dibattiti e rassicurazioni fornite dalla giunta in consiglio comunale e nei consigli di municipalità;
- gli allagamenti sono dovuti oltre che dalla morfologia della Terraferma, anche da altri fattori, primo fra tutti l’inadeguatezza della rete fognaria e la pesante cementificazione con conseguente impermeabilizzazione del terreno di tutta la Terraferma veneziana;
- i cittadini non sono stati avvertiti dalle Autorità della calamità che questa mattina ha messo in ginocchio Mestre;
- La gestione dell’emergenza è stata del tutto insoddisfacente anche dal punto di vista della mobilità, con la conseguente paralisi del traffico automobilistico durante tutta la giornata;
- Le dichiarazioni di Razzini circa l’insufficienza di fondi messi a disposizione dal Comune per l’adeguamento della rete fognaria a fronte dei milioni di euro che lo stesso Ente continua a trasferire a PMV per opere complementari al tram mettono a nudo la colpevole incapacità di questa amministrazione di affrontare le vere priorità del nostro territorio;
impegna il Sindaco e la giunta a :
- Completare l’iter per l’adozione del piano delle acque il più rapidamente possibile;
- Predisporre un elenco delle opere già previste e finanziate e non ancora avviate per la messa in sicurezza di tutto il territorio della terraferma;
- di prevedere nel bilancio di previsione 2008 maggiori risorse finanziarie per mettere in sicurezza le zone a rischio allagamenti;
- impegnarsi per sollecitare l’efficienza del sistema dei consorzi di bonifica, favorire la sinergia fra le diverse amministrazioni , ed eliminare ogni ostacolo burocratico alla realizzazione degli interventi già progettati e finanziati;
- bloccare e rivedere il biciplan laddove prevede “tombinamenti di fossati”;
- verificare se gli allagamenti possano essere stati aggravati dai lavori per la realizzazione del sistema tranviario;
- rafforzare, ricostruire e reimpostare i rapporti tra protezione civile, municipalità e cittadini per fronteggiare in modo diverso le eventuali emergenze, non esclusa quella chimica;
- annullare il contestato Piruea Cel-Ana , il futuro complesso edilizio delle torri di via Caravaggio, il social-housing di via delle Felci , il progetto per alloggi universitari pianificato a Campalto;
- rivedere tutti i PIRUEA approvati nel 2006-2007 riesaminandoli alla luce della Valutazione di rischio idraulico;
- subordinare in terraferma come nelle isole qualsiasi nuova autorizzazione a costruire, progetto esecutivo, piani di urbanizzazione al completamento della risistemazione del sistema refluo consortile e fognario;
- garantire rapidità, semplificazione ed efficienza nei rimborsi per i danni alle cose mobili ed immobili.
- adottare come richiesto anche da una mozione approvata dal Consiglio Comunale nel mese di marzo u.s., il Piano delle acque redatto dal Consorzio di Bonifica Dese Sile ed in particolare, per quanto riguarda le opere, favorire la sinergia tra diverse amministrazioni in modo da evitare lungaggini burocratiche e mancati controlli, quest’ultimi indispensabili per una corretta e giusta applicazione degli articoli 22 e 23 della legge reg. 3/76;
- considerare come assolutamente prioritaria la messa in sicurezza del territorio comunale dal rischio idrico, perché davvero oggi in città nessuno comprende come la sinistra che governa da decenni il comune possa aver deciso di buttare 200 milioni di euro per il tram e 15 per un ponte pedonale di 80 metri, mentre le case, i negozi, gli scantinati ed i garages di mezza Mestre vanno a mollo con cinque ore di pioggia;
- informare il consiglio sui motivi per i quali non è stata informata ed allarmata la cittadinanza, nei giorni che hanno preceduto le previste copiose precipitazioni che hanno sommerso buona parte del territorio comunale;
- fare un'attenta verifica sulla manutenzione, che francamente pare essere del tutto insufficiente, dei tombini e delle bocche di lupo nelle strade del territorio comunale.
Raffaele Speranzon
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