nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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1065 | 180 | 31/07/2007 | Giuseppe Caccia Felice Casson Giorgio Chinellato Ezio Oliboni Sebastiano Bonzio Roberto Turetta Alberto Mazzonetto |
31/07/2007 |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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esito | 30-07-2007 | Leggi |
Venezia, 31 luglio 2007
nr. ordine 1065
n p.g. 180
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: URGENTE UNA REVISIONE LEGISLATIVA IN MATERIA DI ELETTROSMOG
Ordine del Giorno
collegato alla Proposta di Delibera n. 2007/1205
Premesso che risultano necessari e urgenti
una revisione migliorativa delle leggi nazionali e regionali sull’elettrosmog, per quanto riguarda in particolare la riduzione dei limiti espositivi e dei valori di cautela; il ripristino del principio di precauzione e di minimizzazione delle esposizioni a sorgenti di elettromagnetismo per mezzo della fissazione di obiettivi di qualità; l’attribuzione alle Regioni e ai Comuni di un reale potere-dovere di pianificazione, controllo e riassetto delle installazioni;
considerato inoltre che l’informazione, la formazione e la partecipazione della popolazione interessata, trova il suo presupposto nei dati più recenti della letteratura scientifica, che documentano effetti biologici e sanitari sia immediati che a lungo termine, dannosi per la salute umana (compreso lo sviluppo di patologie tumorali), dovuti a meccanismi d’azione non di tipo termico prodotti da esposizione a radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti di diversa frequenza;
che la Legge quadro 36/01 presenta una valida impostazione di base in termini di finalità, procedure e strumenti ma sconta, in alcuni passaggi cruciali, una certa vaghezza e genericità e, per alcuni aspetti decisivi, ne rinvia l’applicazione a provvedimenti governativi che sino ad oggi non sono stati ancora emanati o comunque risultano carenti o insoddisfacenti: in particolare i due DPCM 8.7.03 che hanno fissato i nuovi limiti di inquinamento elettromagnetico ad alta e bassa frequenza non assicurano la minimizzazione dell’esposizione elettromagnetica prevista dal principio di precauzione indicato nella Legge quadro della quale i DPCM dovrebbero essere l’emanazione attuativa; e di fatto il D.Lgs 259/03 ha di fatto fortemente limitato la possibilità di regolamentare le installazioni previste in termini molto vaghi e generici dall’art. 8 comma 6 della Legge quadro;
che risulta altrettanto urgente l’approvazione degli adempimenti previsti dall’art. 4 comma 1 (programma pluriennale di ricerca epidemiologica e cancerogenesi sperimentale; catasto nazionale delle sorgenti fisse; individuazione delle tecniche di misurazione e di rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico; previsione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti), dall’art. 5 (Regolamento sulle misure di tutela dell’ambiente e del paesaggio; Procedimento di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di elettrodotti), dall’art. 6 (istituzione del Comitato Interministeriale per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico), dall’art. 9, commi 2 e 3 (piani di risanamento) e dall’art. 12 (informazioni e istruzioni su apparecchiature di uso elettrodomestico individuale o lavorativo) della Legge quadro;
dal momento che l’art. 32 della Costituzione Italiana definisce la salute come fondamentale e prioritario diritto dell’individuo e interesse della collettività;
che l’art. 174 del Trattato istitutivo dell’Unione Europea, entrato a far parte della nostra Costituzione, sancisce espressamente il principio di precauzione, puntualmente richiamato dall’art. 1 della Legge quadro;
che la Corte Costituzionale con sentenza 307/03 ha affermato che la determinazione dei limiti di esposizione, che sono destinati alla protezione delle popolazioni dagli effetti nocivi delle emissioni elettromagnatiche, deve risultare fondata sulle conoscenze scientifiche e deve essere tale da non pregiudicare il valore protettivo, cioè la salute;
che diverse sentenze dei Tribunali civili, anche dopo l’emanazione dei DPCM 8.7.03, hanno ribadito il principio soprastabilito dalla Corte Costituzionale sia nel campo delle frequenze di emissione estremamente basse (ELF) che delle alte e altissime frequenze (RF/MO);
che gli articoli 7 dei due DPCM 8.7.03 impongono al Comitato Interministeriale di cui all’art. 6 della Legge quadro sopraccitato di procedere nei tre anni successivi all’entrata in vigore dei medesimi decreti, all’aggiornamento dello stato delle conoscenze conseguenti alle ricerche scientifiche prodotte a livello nazionale e internazionale sui possibili rischi per la salute umana originati dai campi elettromagnetici;
il Consiglio Comunale di Venezia
consapevole delle difficoltà che incontrano tutti gli enti locali, incluso il nostro Comune, stante l’attuale normativa in materia, nel coniugare nel governo del territorio, il diritto alla salute dei propri cittadini con le necessità riconosciute per legge della copertura del segnale per gli operatori del settore, con le richieste di pianificazione delle reti elettriche, delle installazioni radar e radiotelevisive;
invita il Parlamento italiano
ad un impegno urgente e straordinario per la modifica delle disposizioni dei DPCM 8.7.03, dell’art. 8 comma 6 della legge-quadro 36/01 e dell’art. 86 comma 2 e dell’art. 87 comma 1 del D.Lgs 259/03 al fine di assicurare la massima limitazione dell’impatto delle emissioni elettromagnetiche sulla salute e di rendere obbligatorie per le Regioni e i Comuni le procedure autorizzative e di programmazione, localizzazione, controllo e riassetto delle sorgenti di emissione elettromagnetica sul territorio; e affinché sia data piena attuazione agli adempimenti previsti dalla legge-quadro 36/01 con riferimento a tutti i punti sopra specificati, esaminando con urgenza e priorità i disegni di legge già assegnati alle competenti Commissioni.
Venezia, 30 luglio 2007
Giuseppe Caccia
Felice Casson
Giorgio Chinellato
Ezio Oliboni
Sebastiano Bonzio
Roberto Turetta
Alberto Mazzonetto
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