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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Interpellanza nr. d'ordine 821

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
821 12 01/03/2007 Sebastiano Bonzio
 
Vicesindaco
Michele Vianello
 
e p. c.
Al Presidente della II Commissione
02/03/2007 01/04/2007 in Commissione

 

 

Venezia, 1 marzo 2007
nr. ordine 821
n p.g. 12
 

Al Vice Sindaco Michele Vianello

e per conoscenza

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della II Commissione
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale

 

Oggetto: Qual è la strategia dell'Amministrazione comunale in tema di deprecarizzazione dei rapporti di lavoro?

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso che

La Legge Finanzia 2007, facendo seguito a quanto contenuto all’interno del programma elettorale dell’Unione sulla base del quale l’attuale Governo ha ottenuto la fiducia della maggioranza dei cittadini italiani, contiene significativi elementi di discontinuità rispetto il precedente Esecutivo sotto il profilo dell’attenzione alla deprecarizzazione del mondo del lavoro.

Particolare impegno è stato riservato al settore del pubblico impiego dove, se possibile, la precarietà nel lavoro è una realtà ancora più dannosa dal momento che, oltre a rendere inaccettabilmente insicure le condizioni di vita di centinaia di migliaia di giovani lavoratori (sotto il profilo redittuale previdenziale, ecc.), rende aleatoria l’erogazione di importantissimi servizi al cittadino, oggi resi possibili solo per l’impiego di lavoratori precari.

Considerato che

Dal 15 febbraio scorso, secondo notizie di stampa, le conseguenze negative dell’utilizzo distorto delle forme di lavoro precario, certamente indotto anche dalle precedenti finanziarie, si è concretizzato anche nel Comune di Venezia, nel momento in cui è scaduto il contratto di lavoro precario a 166 lavoratori, che sono rimasti a casa e, con loro, sembrano effettivamente aver subito dei forti ridimensionamenti anche importanti servizi offerti dall’Amministrazione (come alcuni sportelli rivolti a cittadini non comunitari).

Secondo quanto dichiarato dal Vice Sindaco, Assessore al Personale, l’Amministrazione, cogliendo le possibilità offerte dall’art. 1 comma 558 dell’ultima Finanziaria, ha avviato un percorso di deprecarizzazione per 43 lavoratori, che verrebbero definitivamente stabilizzati con contratti a tempo indeterminato, senza per altro rendere noti in sede di Consiglio i termini di questa operazione.

Nei giorni scorsi, anche per rispondere alle accuse mossegli dei Sindacati di non intraprendere un concreto processo di deprecarizazione e, con questo, di salvaguardia della qualità di alcuni servizi comunali, il Vice Sindaco ha affermato che, proprio per evitare che i suddetti 166 lavoratori precari vengano a trovarsi nelle condizioni di non poter più essere riassunti “a causa dei cambiamenti imposti dalle nuove normative”, l’Amministrazione “ha approvato 22 bandi di concorso e 21 avvisi di selezione per procedere all’assunzione a tempo determinato di gran parte dei co.co.co. e al rinnovo del contratto per altri 40 collaboratori che non hanno i requisiti per essere assunti a tempo determinato.” (La Nuova Venezia del 15/02/2007), il tutto, si presume, sulla base di quanto previsto dall’art 1 comma 560 dell’ultima Finanziaria.

In base alle cifre divulgate a mezzo stampa dal Direttore del Personale, il numero dei dipendenti del Comune di Venezia ammonta, ad oggi, ad un totale di 3.327 unità (delle quali 2.896 a tempo indeterminato, 265 a tempo determinato e 166 occupate con varie forme di lavoro precario) e, nonostante le precedenti richieste, non è chiara né la composizione dell’attuale pianta organica né la “mappatura del lavoro” esistente nel Comune di Venezia, rendendo impossibile, per i consiglieri, comprendere il reale stato della “macchina amministrativa” e quali posti, in questa, vengano coperti da precari, quali servizi dipendano dalla loro precaria e preziosa presenza.

Questa Amministrazione, nel corso dell’annualità precedente, ha già dato vita ad un’azione di deprecarizzazione del personale, in gran parte attraverso la sua esternalizzazione presso società da essa controllate, della quale, ad oggi, non risultano totalmente chiari gli esiti, risultando anzi che 32 lavoratrici/lavoratori (educatrici/educatori di asilo nido), che avrebbero dovuto rientrare nell’ambito degli accordi stipulati con le OO. SS. nel 2005 ed essere assunte direttamente dal Comune di Venezia con un contratto a tempo indeterminato entro Settembre 2006, stanno in realtà lavorando da quella data ma con un contratto a tempo determinato.

Tutto ciò premesso e considerato, si interpella il Vicesindaco, Assessore al Personale, affinché siano fornite indicazioni in merito alle politiche di deprecarizzazione operate dall’Amministrazione comunale e, segnatamente:

• Il numero effettivo delle persone coinvolte;
• Le modalità atte ad assicurare che tutte/tutti i lavoratori precari siano effettivamente destinatari delle azioni di deprecarizzazione;
• Illustrazione del piano di deprecarizzazione che dovrebbe vedere la stabilizzazione 43 lavoratori precari tramite un contratto a tempo indeterminato;
• Illustrazione del piano di deprecarizzazione, se ne esiste uno, che dovrebbe vedere la stabilizzazione dei 166 co.co.co.e degli altri lavoratori precari tramite un contratto a tempo determinato garantendo in questo modo, oltre ad una maggior sicurezza nelle condizioni di vita di questi lavoratori, la stabilizzazione nell’erogazione di importantissimi servizi al cittadino, oggi resi possibili solo per l’impiego di lavoratori precari.;
• Che riferisca alla Commissione competente in relazione ai 22 bandi di concorso e 21 avvisi di selezione per procedere all’assunzione a tempo determinato di gran parte dei co.co.co. emanati dal Comune di Venezia anche per esplicitare, qualora essi siano stati emanati ai sensi di quanto previsto dall’art 1 comma 560 dell’ultima Finanziaria, e ritenendo che il maggior sforzo debba essere compiuto per stabilizzare gli attuali dipendenti comunali precari, quale interpretazione sia stata data alla norma che prevede che “una quota non inferiore al 60% delle assunzioni a tempo determinato è riservata da parte delle amministrazioni degli enti locali ai collaboratori coordinati e continuativi in servizio presso l’ente da almeno un anno alla data del 29 settembre 2006. Sono escluse da tale possibilità le collaborazioni aventi una natura di nomina politica.”.
• Esplicitazione dei criteri e dei requisiti che ostacolano ed impediscono la possibilità di passaggio da precari a vario titolo (co.co.co., ritenuta d'acconto,ecc.) a contratto a tempo determinato per i 46 lavoratori già in forza da tempo a varie Direzioni Comunali e che dovranno essere riselezionati attraverso le modalità definite dal "Regolamento per la disciplina di incarichi individuali con contratti di lavoratore autonomo" approvato nel dicembre scorso.
• Riferire nel merito dell’azione di deprecarizzazione del personale (presso VENIS ed AMES) messa in atto da questa Amministrazione, nel corso del 2006, compresa la situazione delle 32 lavoratrici/lavoratori (educatrici/educatori di asilo nido), che avrebbero dovuto rientrare nell’ambito degli accordi stipulati con le OO. SS. nel 2005 ed essere assunte direttamente dal Comune di Venezia con un contratto a tempo indeterminato entro Settembre 2006, ma che risultano lavorare da quella data ma con un contratto a tempo determinato.
• Indicazione delle normative sulla base della quale viene operato il processo di deprecarizzazione e l’illustrazione delle motivazioni e delle scelte operate dall’Amministrazione comunale relativamente alla percentuale riservata ai lavoratori precari che hanno lavorato con uno o più contratti di co.co.co per almeno un anno;
• Illustrazione delle motivazioni che ostano all’elevazione massima possibile della percentuale richiamata al precedente punto.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 01-03-2007 ore 00:00
Ultima modifica 01-03-2007
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