nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1050 | 50 | 18/07/2007 | Alfonso Saetta |
Assessora Mara Rumiz e p. c. Al Presidente della IV Commissione |
19/07/2007 | 18/08/2007 | in Commissione |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta | 29-08-2007 | Leggi |
Venezia, 18 luglio 2007
nr. ordine 1050
n p.g. 50
All'Assessore Mara Rumiz
e per conoscenza
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della IV Commissione
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: LA CHIESA S.GIUSEPPE DI CASTELLO: degrado, insicurezza e allarme per l’incolumità dei cittadini.
Tipo di risposta richiesta: in Commissione
Premesso che:
- è dovere della pubblica amministrazione cittadina rimuovere qualsiasi forma di insicurezza e di rischi derivanti dagli eventi e dalle gestioni delle emergenze e favorire l’effettivo esercizio dei diritti delle persone prevedendo e provvedendo a individuare situazioni di tutte le probabili calamità diverse che possano insorgere e nuocere al cittadino nella sua normale attività e aspetti di vita quotidiana;
- è altresì compito del Comune promuovere le attività di ricupero diffuso e di restauro del patrimonio immobiliare di sua proprietà, nonché la salvaguardia dell’ambiente;
la Chiesa di S. Giuseppe di Castello, (che fa parte del patrimonio immobiliare del Comune), un tesoro storico, artistico e ricco di potenzialità anche turistiche, ha estremamente bisognoso di cure di opere di restauro e conservazione soprattutto in virtù dell’enorme patrimonio culturale che ha in sé e che ne determina valori di grandi dimensioni. Oltretutto, la Chiesa, considerata l’esempio perfetto dell’armonia tra la casa dell’uomo e il paesaggio circostante, luogo di splendore e insieme di fatica, e non semplicemente la dimora sacra ma lo sviluppo organizzativo della vita del popolo di Castello, è in forte decadenza tanto da suscitare forti apprensioni per eventuali cadute di intonaci o di altro materiale fatiscente, (già fatto presente all’amministrazione da alcuni cittadini) e quindi, di fatto, serve l’attivarsi per un urgente ripristino edilizio per lo meno dei punti di maggiore pericolosità, con attenzioni particolari e tempestività di pronto intervento, oltre alla definizione totale delle opere di ricupero ambientale.
- chiunque commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero di altro disastro, viene punito se dal fatto deriva pericolo per la pubblica incolumità (codice penale, titolo VI dei delitti contro l’incolumità pubblica - art. 434 - crollo di costruzioni o altri disastri dolosi-);
- i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli Enti Pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende anche agli Enti Pubblici (Costituzione Italiana - art. 28 );
- l’area è stato oggetto di attività piuttosto diversificata che, in questo momento, spazia da alcuni interventi di progettazione manutentoria e ambientale a numerosi interventi di tipo edilizio, seppure articolati su scale diverse, dal piano di ristrutturazione dell’aspetto urbanistico sino alla totale riedificazione del complesso immobiliare, in un mix “calibrato” di competenze;
- il Comune, in qualità di unico interlocutore per la gestione di tutti gli aspetti di un progetto di urgenti recuperi di immobili patrimoniali e quale massimo garante della protezione civile, della sicurezza urbana e della pubblica incolumità, onde prevenire ed eliminare qualsiasi situazione di rischio gravante e/o di eventuale disastro colposo emergente potrebbe, nel frattempo, procedere, per lo meno, ad operazioni di “protezioni e/o puntellamenti esterni/interni murali e perimetrali”
SI INTERPELLA L’ASSESSORE
a completamento di quanto descritto in premessa, per meglio favorire l’effettivo esercizio dei diritti del cittadino, affinché si reputi la necessità di provvedere e procedere ad un immediato, pronto atto esecutivo della massima utilità per porre l’area in sicurezza, a tutela sia del cittadino che della popolazione scolastica circolante nelle prossimità e, negli interni degli immobili in oggetto.
Alfonso Saetta
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