| nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 516 | 90 | 21/09/2006 | Alfonso Saetta |
Sindaco Massimo Cacciari |
22/09/2006 | 22/10/2006 | scritta |
| tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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| ritiro | 29-11-2007 | Leggi |
Venezia, 21 settembre 2006
nr. ordine 516
n p.g. 90
Al Sindaco Massimo Cacciari
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo Consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Mose paratoie/carpenteria metallica navale.
Tipo di risposta richiesta: scritta
PREMESSO CHE
da notizie stampa si è recentemente appreso dell’invio di un curioso fax dell’amministrazione comunale indirizzato al magistrato alle acque il cui contenuto, come da interpretazione “autentica” del Capo Gabinetto dr. Maurizio Calligaro riguarderebbe la presunta incompatibilità dell’attività di carpenteria metallica navale relativa alle paratoie del sistema Mose con le medesime destinazioni del piano particolareggiato dell’Arsenale nord (che sempre prevedono cantieristica e carpenteria)!
SI INTERROGA URGENTEMENTE IL SIGNOR SINDACO
per conoscere quanto segue:
a) - I nominativi dei funzionari comunali, pensionati e professionisti che si sarebbero prestati alle su menzionate ardite interpretazioni letterali della normativa comunale esponendo l’Amministrazione civica ad agevoli ricorsi giudiziari;
b) - quale sia nella vicenda il ruolo “politico” del dottor Maurizio Calligaro?;
c) - se corrisponda al vero che il Comune, sempre impegnato nei più disparati fronti, si sia rifiutato di partecipare ad una riunione di confronto con l’Amministrazione dello Stato competente per i lavori di salvaguardia di Venezia ai sensi di legge;
d) - se, dopo le note e tristi vicende occupazionali del petrolchimico, si siano valutate le negative ripercussioni occupazionali di un tale superficiale atteggiamento anche sull’Arsenale di Venezia ove, a fatica, proprio la stessa Amministrazione Comunale è impegnata in un difficile rilancio produttivo!
e) - se, infine, non si ritenga davvero velleitario in tutta la vicenda il ruolo del primo cittadino e dei “suoi esperti”, che stante un Consiglio Comunale e la città largamente favorevole al completamento del sistema Mose, si ostina a mettere in pratica espedienti e bizantinismi davvero ridicoli come quelli dello scorso anno in cui i vigili urbani venivano inviati dall’Edilizia Privata all’Autorità Idraulica a cercare la licenza a costruire delle dighe demaniali! 525
- la mobilità a Venezia è strettamente connessa all’emergenza del traffico acqueo,
- la priorità di dare regole rispettate a tutela della stessa salvezza fisica della città è all’O.d.G. degli amministratori degli ultimi cento anni,
- i veneziani sono giustamente esasperati nel vedere costantemente sacrificati la qualità dei servizi a vantaggio di un turismo sempre più invadente e senza programmazione,
Considerato che:
- allo stato degli atti l’unica decisione di un minimo rilievo operativo in materia di mobilità in Venezia Centro storico, assunta dall’attuale Amministrazione è appunto lo spostamento dell’approdo dalla Paglia alla Pietà !
- i cittadini , in particolare lidensi, considerano tale decisone ulteriormente riduttiva del servizio; dopo che anni fa le corse sono state portate alla frequenza di 30 minuti rispetto ai precedenti 20 minuti infatti:
a) la fruibilità si è ridotta soprattutto per gli anziani ed invalidi che, persa una corsa, debbono percorrere un tragitto di cento metri circa e due ponti per recuperare la corsa alternativa della linea 1 o 82,
b) nella nuova posizione il tragitto per l’approdo è più esposto alle intemperie nei mesi invernali e al caldo nei mesi estivi.
Si interroga il Vicesindaco
Per sapere se, anziché invocare la “pigrizia” dei lidensi come causa del disservizio non si inviti il Direttore Generale di ACTV a prendere un proprio caro, anziano o invalido, e fargli perdere – magari per una manciata di secondi - la motonave e poi offrire l’opzione tra un’attesa al vento ed al gelo di mezz’ora oppure farlo correre per due ponti nel tentativo di una corsa alternativa mentre gondole e motoscafi si dondolano placidamente a ridosso dei proficui e comodi punti di imbarco dei preziosi - per loro - turisti, giusto di fronte alla Riva delle Prigioni, a disposizione grazie allo spostamento dell’approdo alla Pietà.
Alfonso Saetta
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