nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1978 | 17 | 09/02/2010 | Giuseppe Caccia |
Sindaco Massimo Cacciari |
10/02/2010 | 12/03/2010 | scritta |
Venezia, 9 febbraio 2010
nr. ordine 1978
n p.g. 17
Al Sindaco Massimo Cacciari
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: LA GIUNTA REGIONALE VUOLE BRUCIARE A MARGHERA I RIFIUTI DI TUTTO IL VENETO: BISOGNA IMPEDIRE IL RIAVVIO DELL’INCENERITORE SG 31
Tipo di risposta richiesta: scritta
Al Sindaco di Venezia
Interrogazione urgente a risposta scritta
L’Amministrazione Comunale intervenga con tutto il peso della sua autorevolezza
per fermare il progetto in Commissione di Salvaguardia
Il sottoscritto Consigliere comunale,
premesso che per domani, martedì 9 febbraio, è stato inserito, con procedura d’urgenza ed un esame in tempi eccezionalmente brevi (meno di una settimana), all’ordine del giorno della Commissione di Salvaguardia, il progetto di riavvio del forno inceneritore SG 31del Petrolchimico di Porto Marghera;
visto che, nel progetto presentato, sono previste nuove tipologie di rifiuti da inviare alla combustione all’impianto SG 31, che finora è stato gestito con i soli rifiuti provenienti dagli impianti del Petrolchimico e perciò su quelli tarato; che bruciare rifiuti di provenienza così eterogenea altera le condizioni impiantistiche e gestionali dell’inceneritore stesso, il quale data la sua obsolescenza potrebbe non essere idoneo a ottimizzare queste combustioni; che la presenza di tanti tipi di rifiuti diversi facilita la possibile reazione in caso di errore o miscelazione in forno, con gravi immaginabili conseguenze per lavoratori e cittadini; e che la gestione di rifiuti così differenziati implica un elevatissimo rischio di errore umano o gestionale con effetti non prevedibili;
visto che, in data 28 gennaio 2010, il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato un emendamento, in sede di discussione del Bilancio, che proibisce l’autorizzazione di impianti di trattamento di rifiuti speciali, fino alla presentazione del Piano Regionale per i Rifiuti Speciali (sul quale da anni la Regione è inadempiente); mentre il progetto presentato per il riavvio dell’ SG 31, considerati gli interventi tecnologici ed impiantistici, l’incremento del numero dei codici CER conferibili e l’ampliamento del bacino di utenza, si configura come una vera e propria nuova autorizzazione, che in quanto tale ricade nella fattispecie oggetto del citato emendamento;
considerato che il nostro territorio è risultato fuori norma per la presenza nell’aria di polveri sottili (PM10), in media negli ultimi anni tra 150 e 85 giorni all’anno contro i 35 ammissibili, e pertanto qualsiasi ulteriore peggioramento della qualità dell’aria dovrebbe essere assolutamente evitato; e che, in caso di riavvio dell’ SG 31, non solo si verificherà un significativo incremento del traffico di automezzi pesanti per il trasporto dei rifiuti da tutto il Veneto verso l’impianto, con sicura dispersione in atmosfera di idrocarburi e polveri, ma il funzionamento stesso dell’inceneritore comporterà un aumento delle emissioni a camino di polveri e particolato, metalli pesanti, diossine e altre sostanze cancerogene in aria;
considerato, poi, che la stessa Regione Veneto, nel documento finale dell’indagine epidemiologica che ha denunciato una eccedenza di casi di tumori dei tessuti molli in quelle aree della Riviera del Brenta esposte sottovento rispetto al Polo industriale, scrive: “L’indagine nel suo complesso suggerisce che lo smaltimento dei rifiuti segua percorsi alternativi a quello dell’incenerimento, dal momento che si rende responsabile della dispersione in atmosfera di cancerogeni, che sono in grado di agire per effetto di bioaccumulazione”;
considerato, infine, che la fretta sospetta con cui si intenderebbe arrivare all’approvazione di tale progetto si inserisce nella volontà dell’attuale Giunta Regionale, confermata ed esplicitata pure dal candidato Presidente della Lega e delle Destre Luca Zaia, di trasformare gli impianti di smaltimento di rifiuti industriali del Polo Chimico in vera e propria “pattumiera” per l’intero Veneto, per quanto riguarda l’incenerimento sia di rifiuti solidi urbani, sia di tossico-nocivi provenienti da tutta la regione;
ritenuto che tale progetto, e il disegno che lo sottende, siano estremamente pericolosi per la salute dei cittadini e dei lavoratori della zona industriale, e dannoso per il territorio e l’ambiente, e che risultino in aperto contrasto con la prospettiva della bonifica delle aree inquinate, della riconversione dei cicli produttivi inquinanti e del complessivo rilancio produttivo del polo di Porto Marghera con attività pulite, ecologicamente compatibili e sostenibili, prospettiva sostenuta a parole, tra gli altri, anche dal Piano Regionale di Sviluppo approvato nel 2007 da Giunta e Consiglio del Veneto;
tutto ciò premesso e considerato,
chiede che l’Amministrazione Comunale intervenga, con tutto il peso della sua autorevolezza in sede di Commissione di Salvaguardia, affinché il progetto di riavvio dell’impianto di incenerimento dei rifiuto noto come SG 31 nell’area del Petrolchimico di Porto Marghera sia bocciato, così come sia respinto qualsiasi altro atto finalizzato a trasformare il territorio del nostro Comune nella “pattumiera” di tutto il Veneto.
Venezia, 8 febbraio 2010
Giuseppe Caccia
Consigliere comunale
Gruppo Verdi – Città Nuova
Giuseppe Caccia
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