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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Interrogazione nr. d'ordine 1668

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
1668 41 27/03/2009 Sebastiano Bonzio
 
Sindaco
Massimo Cacciari
 
e p. c.
Al Presidente del Consiglio comunale Renato Boraso
01/04/2009 01/05/2009 in Consiglio

 

 

Venezia, 27 marzo 2009
nr. ordine 1668
n p.g. 41
 

Al Sindaco Massimo Cacciari


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della VI Commissione
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Generale

 

Oggetto: Non siano i lavoratori e le lavoratrici a pagare la disastrosa esperienza della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Tipo di risposta richiesta: in Consiglio

 

Premesso che
Da una rapida analisi incrociata tra gli orari finora in vigore nei musei civici veneziani per il periodo estivo, che prevedevano per quelli maggiori (Palazzo Ducale, Correr e Museo del Vetro) l’apertura dalle 9.00 alle 19.00 e per i minori (Ca’ Rezzonico, Ca’ Pesaro, Palazzo Mocenigo e Casa Goldoni) dalle 10.00 alle 18.00, con quelli oggi divulgati attraverso lo stesso sito internet della Fondazione Musei Civici di Venezia risulta inopinatamente una loro drastica riduzione.

Dalla suddetta ricerca risulterebbero le seguenti riduzioni:
1. Ca’ Rezzonico e Ca’ Pesaro 10.00 – 17.00 (- 1 ora)
2. Palazzo Mocenigo e Casa Goldoni 10.00 – 16.00 (-2 ore)
3. Museo Correr e Museo del Vetro 10.00 – 18.00 (-2 ore)
4. Palazzo Ducale 9.00 – 18.00 (-1 ore)

Questa scelta, che sembra fare il paio con la paventata rinuncia ad organizzare quegli eventi che sono indispensabili per il rilancio e la qualificazione dei siti museali, come ad esempio la rassegna sul Futurismo, segnala un atteggiamento colpevolmente rinunciatario e di retroguardia di fronte agli effetti della crisi quando invece, a nostro giudizio, sarebbe indispensabile investire sul rilancio dell’attività museale, affinandone l’offerta e moltiplicando i motivi d’attrazione.

Salta all’occhio inoltre come questi risultati stridano con i roboanti proclami che accompagnarono il varo della Fondazione Musei Civici di Venezia, quando si prefiguravano folle di mecenati disposti a riversare montagne di soldi per rilanciare il sistema dei musei Civici Veneziani (che per altro sembrava godere di un ottimo stato di salute) e si dichiarava addirittura la volontà di prolungare, nelle ore serali, l’orario di apertura.

Considerato che
Uno degli aspetti più controversi, all’epoca della costituzione della Fondazione Musei Civici di Venezia, strenuamente sottolineato dal gruppo consiliare di Rifondazione Comunista ed alla base del suo voto contrario, riguardava la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle professionalità (sia quelle trasferite alla Fondazione Musei dall’Amministrazione Comunale, sia quelli operanti per i servizi dati in appalto) e che la riduzione degli orari estivi si presume possa essere accompagnata da una serie di modifiche organizzative che rischiano di tradursi in drastiche riduzioni salariali o in licenziamenti.

La previsione di riduzione degli orari d’apertura estiva proietta preoccupanti ombre a riguardo, specie in vista del prossimo rinnovo dell’appalto (oggi in regime di proroga), ombre che si espandono, come confermato dal segretario provinciale dell’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa dei lavoratori operanti presso i musei civici (FILCAM CGIL) dal sottoscritto contattato, se si tiene conto che, in fase di accordo per il contratto integrativo, si era immaginato un sistema che, costituendo una sorta di “banca ore”, riuscisse a compensare dal punto di vista salariale una diminuzione dei turni invernali con l’aumento di quelli estivi.

Tenuto conto infine
Che, oltre a queste notizie preoccupanti, viene riferito allo scrivente gruppo consiliare che la dirigenza della Fondazione Musei Civici di Venezia, a fronte della forte diminuzione della distribuzione mensile dei biglietti ai cosiddetti “Clienti Maggiori” (grandi tour operetor e agenzie) che ha segnato tra il 2007 e il 2008 un significativo – 19.8%, intenderebbe riconoscere un incentivo di 2 euro per ogni biglietto “I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO” e di 3 euro per ogni “MUSEUM PASS”, riuscendo così nella straordinaria impresa di finanziare indebitamente dei soggetti privati e di porre una sordina ad una delle principali fonti d’entrata dei musei stessi. 

Tutto ciò premesso e considerato si interroga il Sindaco per sapere:

se non ritenga dequalificante e miope - specie in una fase di profonda crisi economica in cui bisognerebbe investire in qualità per reggere all'urto della competizione nazionale ed internazionale - per una città come Venezia la riduzione di quel prezioso servizio culturale rappresentato da un'adeguata offerta museale e se non creda necessario ripristinare le precedenti condizioni di erogazione del servizio.

Se sia stato informato dalla dirigenza della Fondazione Musei Civici di Venezia, anche in considerazione del ruolo ricoperto all’interno, della decisione di applicare la suddetta riduzione dell’orario di apertura estivo dei musei civici veneziani.
Se, in considerazione di quanto sostenuto in premessa, vi sia il rischio di una contrazione della salvaguardia delle professionalità e dei livelli occupazionali.
Se risponda al vero l’ipotesi che la dirigenza della Fondazione Musei Civici di Venezia, a fronte della forte diminuzione della distribuzione mensile dei biglietti ai cosiddetti “Clienti Maggiori” (grandi tour operetor e agenzie) che ha segnato tra il 2007 e il 2008 un significativo – 19.8%, intenderebbe riconoscere un incentivo di 2 euro per ogni biglietto “I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO” e di 3 euro per ogni “MUSEUM PASS”, riuscendo così nella straordinaria impresa di finanziare indebitamente dei soggetti privati e di porre una sordina ad una delle principali fonti d’entrata dei musei stessi. 

In caso affermativo se non ritenga opportuno fare il possibile per impedire che questo avvenga.

Se non ritenga il caso, a fronte delle deludenti performance finora esibite dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, di mettere conclusione all’esperienza, ammettendo l’errore e riportando il tutto in seno alla tanto vituperata Amministrazione Comunale, ponendo così fine alla sterminata smania esternalizzatrice che sembra pervadere la Giunta Cacciari e che vede il suo ultimo, mirabile, esempio nel progetto di un costituendo consorzio di Polizia Municipale.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 27-03-2009 ore 16:53
Ultima modifica 27-03-2009 ore 16:53
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