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Partito Democratico - Interrogazione nr. d'ordine 172

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
172 140 09/11/2005 Franco Conte
 
Sebastiano Bonzio
Alberto Mazzonetto
Vittorio Pepe
Sindaco
Massimo Cacciari
 
e p. c.
Al Presidente del Consiglio comunale Renato Boraso
 
inoltrata a
Assessora Delia Murer
10/11/2005 10/12/2005 in Consiglio

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta in Consiglio comunale03-05-2006Leggi
delega22-11-2005Leggi

 

Venezia, 9 novembre 2005
nr. ordine 172
n p.g. 140
 

Al Sindaco Massimo Cacciari

e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo Consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale

 

Oggetto: Oggetto: tutela della dignità della persona umana nel Casa di Ricovero S. Camillo zona Alberoni Lido-Venezia

Tipo di risposta richiesta: in Consiglio

 

Premesso che:
- il sig. Sindaco è l’autorità di riferimento per la tutela della salute dei cittadini;
- in particolare il PROGRAMMA DI GOVERNO DELLA CITTà con il quale è stato conseguito il consenso maggioritario della comunità dei veneziani aveva al centro il primato della persona umana e quindi della sua dignità;
- l’attenzione agli ultimi, in particolare agli ammalati anziani è un dovere morale prima che civile;
Considerato che:
- la casa di Ricovero S. Camillo, località Alberoni al Lido-Venezia ospita 117 anziani;
- l’assistenza medica, rectius il riferimento medico, è garantito da due medici che si turnano in maniera da assicurare la presenza di un dottore una volta alla settimana. Il raccordo tra la struttura ospedaliera, l’Ospedale S. Camillo, si articola su una visita rapidissima alla settimana del medico e sulla caposala;
- ai fini della tutela della salute degli ospiti il risultato di questa flebile presenza medica è assolutamente inadeguata;
- gli anziani che abbisognano di modestissimi supporti farmacologici sono costretti ad aspettare giorni, settimane ed, in casi drammatici, anche mesi;
- l’assistenza per assicurare un soggiorno rispettoso delle particolari situazioni degli ospiti è gravemente carente nonostante la retta ormai a ridosso dei 1500 euro/mese e dei costi connessi per almeno altri 300 euro per degente tenuto conto che si provvede direttamente da parte dei familiari all’approvvigionamento della carta igienica, sapone, salviette et similia;
- è diffusa la patologia delle piaghe da decubito e non vi è tempestività nel rilevare i disagi e quindi nel provvedere ai conseguenti interventi;
- la possibilità di surrogare con badanti alla carenza di servizi, per quanto prassi diffusa, non può risultare un’attenuante del grave inadempimento dei doveri costituzionali della struttura de qua;
- la tutela del malato, specie nelle condizioni di indifendibilità specifiche dell’anziano, deve sollecitare una adeguata presa di coscienza attivando con la massima tempestività i conseguenti provvedimenti.
Accertato che
- le condizioni segnalate indicano che la mancanza di trattamento umano tende a cronicizzarsi e quindi a consolidarsi al punto di essere considerata una situazione ineludibile e quindi di fatto assolutoria di chi mette o quantomeno consente questa prassi lesiva dei diritti del malato e dell’anziano;
- tanto più grave appare l’attuale situazione quanto vi è ancora memoria del rapporto umano che si riusciva ad assicurare negli anni scorsi. Il venir meno della presenza di religiosi deve sfidare la coscienza civile ad assicurare, nei modi e nelle relazioni, quel rispetto dell’altro che è proprio di una società matura nella tutela dei diritti. La mancanza di umanità in un contesto di sofferenza come la Casa di Ricovero è una sconfitta sia per i credenti che per i non credenti ed una mortificazioni per tanti operatori che si prodigano con sentimento e professionalità.

Si interroga
per sapere quali iniziative intenda intraprendere, con la necessaria tempestività visto che è in gioco la dignità della persona umana, per accertare l’esistenza della grave situazione denunciata, come emerge altresì da specifico esposto alla Procura della Repubblica di Venezia, documento a disposizione.


 

Franco Conte

Sebastiano Bonzio
Alberto Mazzonetto
Vittorio Pepe

 
  1. Franco Conte
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 09-11-2005 ore 00:00
Ultima modifica 09-11-2005
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