nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1490 | 87 | 26/09/2008 | Franco Conte |
Sindaco Massimo Cacciari |
30/09/2008 | 30/10/2008 | scritta |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta in Consiglio comunale | 05-12-2008 | Leggi |
Venezia, 26 settembre 2008
nr. ordine 1490
n p.g. 87
Al Sindaco Massimo Cacciari
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della VI Commissione
Ai Capigruppo Consiliari
Al Presidente della Municipalità Venezia - Murano - Burano
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Ripristinare l’estrazione del lotto ruota di Venezia nell’antica sede – “Lotto in Piazza S.Marco” verso un federalismo dalle radici storiche.
Tipo di risposta richiesta: scritta
Premesso che
- il gioco del lotto ha una diretto precedente nella cosiddetta "borse di ventura" della quale si ha già notizia a Milano nel 1448 e che il gioco si diffuse in tutta Italia trovando a Genova nel 1620 una precisa regolamentazione;
- a Venezia il gioco del lotto compare per la prima volta - a quanto si sa - nel 1734 e si svolse sotto l'egida del Governo della Repubblica;
- al lotto di Venezia si poteva giocare, con buoni premi, da tutta la terraferma veneziana, fino a Rovigo, Brescia, Udine, grazie a un sistema di corrieri;
- l’estrazione del lotto era per i veneziani un evento assai partecipato come testimoniava il quadro “il lotto in Piazza” presso la Fondazione Querini Stampalia Onlus di Venezia, del pittore Gabriele Bella autore di 67 quadri di scene di vita pubblica e privata veneziana del ‘700;
- l’estrazione dei numeri fu legata ai nomi di cento ragazze povere che venivano, in numero di cinque, estratti da un bambino di meno di sette anni, alla presenza di un Provveditore di Comun. La prima estratta riceveva 40 ducati, le altre quattro 20 ducati, che venivano consegnati come dote al momento del matrimonio o della monacazione;
- oggi l’estrazione della ruota di Venezia avviene senza rilevo pubblico, pur in contesto di trasparenza e con la garanzia della presenza di rappresentanti delle associazioni di tutela dei consumatori,
Richiamato che:
- in cinquant'anni dal 1734 le nove estrazioni l'anno, fatte all'ombra del campanile di San Marco, fruttarono al lotto pubblico un utile di oltre sette milioni di ducati ed il ducato valeva ben più di un euro attuale,
si interroga il Sig. Sindaco
per sapere se non possano essere avviate intelligenze:
- a livello nazionale per restituire, in una prospettiva anche di un federalismo concreto, l’autonomia nella gestione del lotto, eventualmente di concerto con il Casinò;
- a livello locale con l’Agenzia delle Entrate (che avrebbe manifestato l’intenzione di cambiare sede storica degli uffici in Campo S. Angelo) per ripristinare l’estrazione nell’antico luogo, sotto il campanile di S. Marco.
Ciò per un significativo recupero di una tradizione storica, per restituire alla partecipazione popolare questo evento, per garantire un’ulteriore trasparenza della procedura e, last but non least, assicurare una significativa entrata per le esauste finanze del Comune o quantomeno richiedere un maggiore storno a Venezia delle entrate assicurate dal lotto e lotterie.
Franco Conte
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