nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1467 | 74 | 03/09/2008 | Saverio Centenaro |
Sindaco Massimo Cacciari |
11/09/2008 | 11/10/2008 | scritta |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta in Consiglio comunale | 05-12-2008 | Leggi |
Venezia, 3 settembre 2008
nr. ordine 1467
n p.g. 74
Al Sindaco Massimo Cacciari
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo Consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: nomadi e abusivismo.
Tipo di risposta richiesta: scritta
In questi giorni gli stessi nomadi residenti nella nostra città si stanno adoperando per far parlare di sé stessi e per surriscaldare un clima di tensione già alto e riguardante la realizzazione del Villaggio Sinti in via Vallenari. Infatti, è stato scoperto che in via Ca’Solaro una famiglia di nomadi residenti, in piena notte, ha installato una casa prefabbricata su un’area a destinazione agricola; peraltro in quel pezzo di terra già vi risiedevano abusivamente.
Affinché non via sia la percezione che Forza Italia veda solo gli abusi dei nomadi e non quelli degli altri cittadini o peggio di essere tacciati di razzismo voglio nuovamente ribadire il nostro punto di vista in materia della gestione delle etnie nomadi:
se vogliono vivere da nomadi il comune deve mettere a disposizione un’area adeguata del tipo “campeggio” in località adeguata da dare in gestione a detta popolazione, la quale comunque avrà l’obbligo di tenerla pulita oltre che garantire la scolarizzazione dei minori;
se decidono di vivere come tutti gli altri cittadini del comune, il comune darà loro la casa alle condizioni regolamentari e procedurali in vigore (pagheranno l’affitto e manderanno i figli a scuola);
se vogliono vivere in comunità e/o realizzarsi da soli delle case prefabbricate, il comune metta loro a disposizione una delle tante aree PEEP a delle condizioni accessibili, anche in questo caso nel rispetto delle regole della buona convivenza e della scolarizzazione dei figli.
In sintesi penso che non si possa fare la guerra ai poveri che chiedono l’elemosina sui sagrati delle chiese o correre dietro a venditori abusivi e per contro favorire i nomadi in tutti i modi;
Il disagio sociale va affrontato a 360 gradi senza preferenze, evitando sacche di privilegiati, contrapposizioni tra poveri e per fare ciò è necessario cambiare linea politica, passare da una gestione casuale del disagio, ad una carta delle povertà che preveda modalità e accessibilità alla sussistenza nonché percorsi per aiutare i più sfortunati senza che gli aiuti offerti diventino delle vere dipendenze. Anche chi sta peggio deve dare prova di buona volontà di volersi riabilitare in una città accogliente si da di diritti e doveri da rispettare,
si interroga il Sig. Sindaco
Per sapere:
quanti casi sono stati accertati nel nostro territorio comunale di soluzioni abitative prefabbricate su aree con destinazione agricola;
se intende cambiare le politiche sociali in corso per garantire pari opportunità e la pace sociale.
Saverio Centenaro
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