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Forza Italia - Interrogazione nr. d'ordine 1437

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
1437 61 22/07/2008 Saverio Centenaro
 
Assessore
Sandro Simionato
23/07/2008 22/08/2008 scritta

 

 

Venezia, 22 luglio 2008
nr. ordine 1437
n p.g. 61
 

All'Assessore Sandro Simionato

e per conoscenza

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo Consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale

 

Oggetto: Ospedale l’Angelo, sparito l’Ambulatorio per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

Premesso che:
- i disturbi del comportamento alimentare (anoressia,bulimia e le forme miste o iniziali) rappresentano e sono stati definiti nel P.S. N. “ malattia a rilevanza sociale per la quale devono essere attuati programmi specifici di prevenzione e cura”.Questa patologia colpisce quasi esclusivamente persone di sesso femminile ed in età adolescenziale e giovanile, con un trend di pericoloso abbassamento dell’età di comparsa verso l’età puberale;

- la Regione Veneto con DGRV. N.3540 /99 (Atto di indirizzo e coordinamento per l’avvio sperimentale di un sistema di interventi in materia di disturbi del Comportamento Alimentare) ha fornito alle aziende sanitarie indicazioni per la realizzazione di una rete di servizi per la prevenzione e cura di tale diffusa patologia e accanto a due Centri di coordinamento regionale (istituiti a PD e VR) e a 7 Centri di Riferimento provinciale (quasi tutti istituiti a Portogruaro per la provincia di VE) dovevano essere attivati in ogni azienda sanitaria ambulatori “ interdisciplinari dedicati”;

- i Piani di Zona dei servizi socio sanitari, approvati dai Comuni dell’ULSS.12, prevedono espressamente interventi di contrasto al diffondersi della patologia tramite azioni di prevenzione e servizi di cura;

- l’ ULSS.12, con grande ritardo, ha istituito, in via sperimentale e solo a fine 2006, nell’ospedale Umberto I un ambulatorio integrato medico-psicologico per tali disturbi, utilizzando limitate risorse specialistiche ( medici nutrizionisti, dietiste e psicologi) del servizio di Gastroenterologia e di Psichiatria di Mestre. Di questo servizio viene fornita sul sito aziendale della asl ampia informazione comprensiva delle modalità di accesso;

- da una ricerca effettuata dall’Ass. dei familiari La Rete onlus ( pubblicata sulla rivista scientifica Attualità in Psicologia,2004) su 1.024 ragazze studentesse e lavoratrici della provincia di Venezia è risultato che il 12,9 % di loro presentavano un disturbo iniziale del comportamento alimentare ( di tipo anoressico o bulimico o misto) e che il 2,55 % presentava una vera e propria forma clinica conclamata . Se applichiamo tale percentuale alla popolazione femminile della provincia di Venezia (aggiornamento 2003) dai 12 ai 28 anni si può stimare;

- che sono circa 9.000 le ragazze o giovani donne esposte a serio rischio di sviluppare un disturbo alimentare in quanto già presentano una sintomatologia iniziale;

- che sono circa 2.000 le ragazze o giovani donne già sofferenti di una forma clinica di tale patologia.
Giova precisare che le persone con disturbo del comportamento alimentare soffrono in silenzio e di nascosto per anni;

a fronte di una tale diffusione della sofferenza, l’offerta di una possibilità di assistenza e cura pubblica, facilmente accessibile e poco onerosa dal punto di vista economico (a differenza dei costi richiesti da strutture di cura private) ha fatto sì che l’ambulatorio dell’ospedale di Mestre si siano rivolte, per ricevere aiuto e cura, un numero significativo di ragazze e di giovani donne, ben più alto di quello registrato da analoghi ambulatori delle aziende sanitarie confinanti;

Considerato che:

nonostante le rassicurazioni date nel maggio scorso dalla Direzione sanitaria dell’ospedale Umberto I all’Assoc. dei familiari La Rete – preoccupata che nella nuova sede ospedaliera non fosse mantenuta l’attività dell’ambulatorio- a tutt’oggi l’ambulatorio non ha uno spazio logistico ove poter continuare a svolgere l’attività di cura e francamente risulta incredibile che nell’Ospedale dell’Angelo la Direzione sanitaria non riesca a trovare un ambulatorio adeguato per 10 ore di attività dedicata dell’Ambulatorio per la cura dei disturbi alimentari;

le attività sono state prima sospese o ora di fatto interrotte con grave danno alle pazienti cui sono state di fatto interrotte terapie in atto;

alcune pazienti dopo aver invano chiesto notizie sulla ripresa delle attività hanno cessato i contatti diretti con gli specialisti dell’ambulatorio;

le numerose richieste di nuove prese in carico terapeutico (anche da residenti nei comuni fuori ULSS.12) che continuano a giungere al numero telefonico indicato sul sito aziendale ricevono risposte necessariamente dilatorie ed insoddisfacenti sul piano del diritto del cittadino di ricevere l’assistenza sanitaria adeguata.

Alla luce di una tale situazione di grave disservizio alla cittadinanza;

Si interroga il Sig. Sindaco e l’assessore alle Politiche Sociali

per sapere:

- quali azioni intenda porre in essere verso la Direzione dell’ULSS.12 affinchè sia rispettato il diritto alla cura delle persone sofferenti di tale patologia ,in conformità alle indicazioni del PSN., alle linee di indirizzo della Regione Veneto ed alle indicazioni dei Piani di Zona;

- se intenda da subito intervenire presso la Direzione stessa per il ripristino immediato dell’ambulatorio integrato medico-psicologico per la cura delle patologie in premessa e già attivo presso la ex struttura sanitaria di Mestre.


 

Saverio Centenaro

 
 
Pubblicata il 22-07-2008 ore 00:00
Ultima modifica 22-07-2008
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