nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1338 | 33 | 24/04/2008 | Franco Conte Giovanni Salviato |
Assessore Pierantonio Belcaro |
06/05/2008 | 05/06/2008 | scritta |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
---|---|---|
risposta | 21-05-2008 | Leggi |
Venezia, 24 aprile 2008
nr. ordine 1338
n p.g. 33
All'Assessore Pierantonio Belcaro
e per conoscenza
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo Consiliari
Al Presidente della Municipalità Mestre - Carpenedo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Ex Cave Bertoldo. Dare tranquillità ai cittadini portando a termine una reale bonifica dell’area e tutelare da ulteriori forme di inquinamento a partire dai campi elettromagnetici.
Tipo di risposta richiesta: scritta
Richiamato che:
- il sito denominato ex Cave Bertoldo in zona Carpenedo, nei pressi del bosco di Mestre, classificato SIC (sito interesse comunitario) e inclusa in zona ZPS (zone di protezione speciale) secondo i criteri della UE, è stato oggetto di interventi di bonifica dai "fosfogessi";
- le operazioni di messa in sicurezza sono state eseguite senza adeguate cautele per gli abitanti della zona: per un lungo periodo vennero sollevate polveri sicuramente nocive depositandosi sui terreni circostanti con effetti prolungati nel tempo;
- nel sottosuolo di tutta l’area è presente uno strato naturale argilloso (ma non della specie del “Caranto”, quindi non totalmente impermeabile;
- all’interno dell’area era presente un laghetto formatosi con l’apporto di acqua piovana e di alcune infiltrazioni sorgive di una falda sottostante;
- al procedersi della bonifica gli operatori hanno livellato la zona spalmando le montagnole di "fosfogessi", coprendo così il laghetto e asciugandolo con gli stessi;
- testimoni del tempo dichiarano che erano visibili all’interno del laghetto le bollicine d’aria delle infiltrazioni della sorgiva che presumevano lo scambio di acqua tra la falda e il laghetto;
Preso atto dell’interrogazione nr. d’ordine 1000 sulla questione che in particolare precisava se:
- non fosse urgente e necessario verificare se fossero state prese all’epoca adeguate precauzioni per la messa in sicurezza;
- esistano analisi della falda o delle acque circostanti che escludano una eventuale contaminazione da "fosfogesso" (che ha certamente riempito il laghetto) della falda acquifera sottostante la zona;
Preso atto inoltre che l’Assessore competente, rispondendo in data 23 luglio 2007 alla richiamata interrogazione, precisava che:
- l'indagine ambientale del sito ha previsto la realizzazione di n. 15 sondaggi per la verifica della stratigrafia del sottosuolo e l'analisi chimica dei campioni di terreno, e l'installazione di n. 10 piezometri per definire la situazione idrogeologica dell'area e analizzare le acque sotterranee. I dati ottenuti in laboratorio hanno messo in evidenza la contaminazione del suolo, della falda "superficiale" (acqua presente nel materiale di riporto)e dalla sottostante prima falda (compresa tra 3 e 6 metri di profondità dal piano campagna);
- la seconda falda non ha evidenziato superamenti dei limiti di accettabilità previsti dalla norma vigente, dimostrando che non esiste collegamento tra la prima e la seconda falda in relazione alla contaminazione presente sul sito. Quindi, esistendo una relazione diretta tra i "fosfogessi" e la prima falda, si è reso necessario approfondire il diaframma perimetrale, costituito da una miscela impermeabile di cemento/bentonite, ad una profondità compresa tra i 6 e gli 8 metri in modo tale da poterlo "inserire" all'interno del livello impermeabile continuo, presente al di sotto della prima falda. In questo modo è stato isolato sia il riporto, sia la prima falda sottostante ed in superficie si è provveduto alla realizzazione della copertura impermeabile costituita da 2,20 metri di materiali vari tra cui 0,50 metri di argilla;
- alla luce di quanto emerso dalle indagini ambientali, si era proceduto con la messa in sicurezza permanente dell'area ottenuta con l'isolamento dei rifiuti industriali denominati "fosfogessi" attraverso la creazione di una barriera impermeabile verticale perimetrale e di una copertura multistrato anch'essa impermeabile. Al di sotto del materiale è presente un primo livello impermeabile non continuo, un livello permeabile (prima falda) e alla base di questo un livello naturale in posto costituito da argille limose impermeabili. La verifica di tale livello è stata accertata a seguito della esecuzione del piano di caratterizzazione, svolto ai sensi del D.Lgs. 22/97 e D.M. 471/99, approvato in conferenza di Servizi in data 31/01/2005 e con deliberazione della Giunta Comunale n. 78 del 04/02/2005;
- l'acqua del laghetto quindi poteva essere considerata quella della falda superficiale e quindi chiaramente contaminata, come confermato dalle analisi chimiche, dato che si trovava a diretto contatto con i "fosfogessi";
- dalle indagini ambientali ed idrogeologiche è stato confermato quanto segnalato dagli abitanti della zona e con l'intervento di messa in sicurezza permanente si è dovuto creare una barriera verticale più profonda per avere la garanzia che il materiale di riporto e la prima falda fossero completamente confinati.
Tutto quanto sopra premesso si interroga l’Assessore all’Ambiente per sapere:
- se risulta fondata la notizia che sarebbe in atto lo spostamento di un’antenna di telefonia mobile dalla zona Cavalcaferrovia della stazione di Carpenedo nella zona ex Cave Bertoldo in un sito di proprietà privata;
- quali interventi tempestivi intende promuovere per contrastare un insediamento già bocciato in quanto valutato in contrasto con il “Piano antenne” approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n.110 del 30/07/2007 che escludeva la possibilità di aggiungere fonti di inquinamento elettromagnetico in zone già sofferenti a causa di precedenti danni ambientali come l’utilizzo delle cave per discariche di materiale nocivi;
- quali interventi siano stati effettuati dopo la constatazione di persistente pericolosità ambientale e quali siano in programma per la bonifica-messa in sicurezza dell’area.
Franco Conte
Giovanni Salviato
scarica documento in formato pdf (37 kb)