Seduta del 18-03-2010
nr. d'ordine | seduta del | espressione di voto | mozione/i di riferimento |
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odg_468 | 18-03-2010 | approvato all'unanimità tabella votazione |
1987 |
Oggetto: Ordine del giorno collegato alla Delibera P.D. n. 230/2010 “ALLES spa – azienda lavori lagunari escavo e smaltimenti – revamping dell’impianto di ricondizionamento di rifiuti speciali anche pericolosi sito in Comune di Venezia. Procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) Regionale. Parere ai sensi dell’art.17 della L.R.10/99.” Marghera non deve diventare la pattumiera del Veneto la Regione ritiri la delibera che consente il riavvio dell’inceneritore SG 31
Premesso che, con ogni evidenza, il potenziamento dell’impianto di trattamento fanghi di ALLES SpA, rispetto al quale questo Consiglio Comunale esprime parere negativo di Valutazione d’Impatto Ambientale, si inserisce da parte della Regione Veneto e di gruppi imprenditoriali privati in un più ampio disegno, finora non esplicitato in termini pubblici e trasparenti e non discusso né con le Amministrazioni locali (Comune e Provincia di Venezia), né con le Parti sociali e la popolazione locale, finalizzato allo sviluppo nel sito industriale di Porto Marghera dell’intera filiera produttiva per lo stoccaggio, il trattamento e lo smaltimento di rifiuti civili e industriali, speciali, pericolosi e tossico-nocivi, provenienti da tutto il territorio del Veneto e non solo;
visto che, all’interno di questo più ampio disegno, in data 2 marzo 2010, la Giunta Regionale del Veneto, proponenti gli Assessori Conta, Chisso e Marangon, ha approvato una delibera avente per oggetto l’ “Integrazione tra le piattaforme SIFA e SPM per il trattamento delle acque e dei rifiuti liquidi. Progetto per il revamping e l’ottimizzazione energetica della Piattaforma SG 31”, che prevede nei fatti il riavvio dell’inceneritore SG 31, fermo dagli ultimi mesi dello scorso anno e negli anni precedenti utilizzato, nonostante la possibilità di utilizzo conto terzi, per il prevalente trattamento dei rifiuti industriali prodotti all’interno del sito di Porto Marghera (9 mila tonnellate nel 2009). Vista, inoltre, l’intenzione dichiarata di favorire l’utilizzo a piena potenza del forno inceneritore (100 mila tonnellate anno) incentivando flussi di rifiuti speciali provenienti da tutto il territorio del Veneto e dal resto del Paese;
considerato che tale provvedimento della Giunta Regionale contrasta con le vigenti norme del Piano Regolatore Generale del Comune di Venezia – Variante per Porto Marghera e contraddice l’emendamento approvato, in data 28 gennaio 2010, dal Consiglio Regionale del Veneto che, in sede di discussione del Bilancio, ha bloccato l’autorizzazione di nuovi impianti di trattamento di rifiuti speciali, fino alla presentazione del Piano Regionale per i Rifiuti Speciali (sul quale da anni la Regione è inadempiente); mentre il progetto presentato per il riavvio dell’ SG 31, considerati gli interventi tecnologici ed impiantistici, l’incremento del numero dei codici CER conferibili e l’ampliamento del bacino di utenza, si configura come una vera e propria nuova autorizzazione, che in quanto tale ricade nella fattispecie oggetto del citato emendamento;
considerato che il nostro territorio è risultato fuori norma per la presenza nell’aria di polveri sottili (PM10), in media negli ultimi anni tra 150 e 85 giorni all’anno contro i 35 ammissibili, e pertanto qualsiasi ulteriore peggioramento della qualità dell’aria dovrebbe essere assolutamente evitato; e che, in caso di riavvio dell’ SG 31, non solo si verificherà un significativo incremento del traffico di automezzi pesanti per il trasporto dei rifiuti da tutto il Veneto verso l’impianto, con sicura dispersione in atmosfera di idrocarburi e polveri, ma il funzionamento stesso dell’inceneritore comporterà un aumento delle emissioni a camino di polveri e particolato, metalli pesanti, diossine e altre sostanze cancerogene in aria rispetto l’attuale condizione;
considerato, poi, che la stessa Regione Veneto, nel documento finale dell’indagine epidemiologica che ha denunciato una eccedenza di casi di tumori dei tessuti molli in quelle aree della Riviera del Brenta esposte sottovento rispetto al Polo industriale, scrive: “L’indagine nel suo complesso suggerisce che lo smaltimento dei rifiuti segua percorsi alternativi a quello dell’incenerimento, dal momento che si rende responsabile della dispersione in atmosfera di cancerogeni, che sono in grado di agire per effetto di bioaccumulazione”;
ritenuto che tale progetto, e il disegno che lo sottende, siano estremamente pericolosi per la salute dei cittadini e dei lavoratori della zona industriale, e dannoso per il territorio e l’ambiente, e che risultino in aperto contrasto con la prospettiva della bonifica delle aree inquinate, della riconversione dei cicli produttivi inquinanti e del complessivo rilancio produttivo del polo di Porto Marghera con attività pulite, ecologicamente compatibili e sostenibili, prospettiva sostenuta a parole, tra gli altri, anche dal Piano Regionale di Sviluppo approvato nel 2007 da Giunta e Consiglio del Veneto;
DI VENEZIA
invita il Sindaco a rappresentare al Presidente della Giunta Regionale del Veneto la contrarietà della Città tutta al progetto di riavvio dell’inceneritore SG 31 di Porto Marghera e, più in generale, al disegno che lo sottende; di chiedere, pertanto, il ritiro della citata Delibera della Giunta Regionale che consentirebbe il trattamento e lo smaltimento nel nostro territorio di rifiuti speciali, tossico-nocivi, provenienti da tutto il Veneto e non solo; di valutare il ricorso dell’Amministrazione Comunale agli organi della Giustizia amministrativa e contabile avverso il succitato provvedimento e qualsiasi altro atto della Regione Veneto che contrasti con la vigente normativa urbanistica del nostro Comune; di predisporre tutte le misure di sua competenza volte a contrastare l’arrivo nel nostro territorio di nuovi ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento.
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